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Bilancio Ue, Pittella: “Strasburgo non può accettare”

Il vicepresidente dell’Europarlamento a Van Rompuy: “Il compromesso raggiunto non è all’altezza delle sfide che l’Europa dovrà affrontare”

Pubblicato il 18 Feb 2013

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Un bilancio non all’altezza delle sfide che attendono l’Europea. Il Parlamento europeo continua la sua battaglia contro l’accordo sul budget raggiunto dal Consiglio. “Il compromesso raggiunto in occasione dell’ultimo vertice europeo non é assolutamente all’altezza delle sfide che ci attendono”, ha sottolineato il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella presiedendo l’incontro dei parlamentari con il presidente del Consiglio Van Rompuy e della Commissione Barroso per discutere dell’esito del Consiglio dei capi di Stato sul bilancio europeo.

“Il Parlamento europeo chiedeva, e continuerà a chiedere, un bilancio dell’Unione moderno ed ambizioso, capace di sostenere la ripresa europea e contribuire a mettere definitivamente alle spalle la crisi economica e finanziaria – ha sottolineato Pittella – Siamo lontanissimi dalle attese: è impossibile contrastare in maniera credibile e seria le difficoltà del momento sostenendo un bilancio che per la prima volta nella storia europea registra una diminuzione rispetto agli anni precedenti. Un passo indietro che non avrebbe alcuna logica e non può essere compreso, i tagli che proponete avrebbero delle ricadute negative sulla vita quotidiana di tutti gli europei e per tali ragioni questo Parlamento non può accettare l’accordo così com’è’’.

“In un momento in cui si iniziano ad intravedere i primi deboli segnali di ripresa, dopo anni di durissima crisi finanziaria, sarebbe ragionevole investire sull’Europa, in gioco c’é la qualità delle politiche europee per il prossimo decennio – ha concluso Pittella – Ricerca, formazione, educazione, politica estera e politica di sviluppo ed un accordo del genere non fa gli interessi dei cittadini europei’’.

L’accordo sul bilancio europeo 2014-2020 prevede un drastico dimagrimento per il corposo piano comunitario di sviluppo infrastrutturale. L’ammontare complessivo del Cef verrà ridotto da 50 a 29 miliardi, con le sezioni su trasporti ed energia che per loro parte saranno abbassate rispettivamente a 23 e 5 miliardi. All’indomani dell’intesa raggiunta dal Consiglio lo stesso Pittella aveva detto: “Siamo all’assurdo: da una parte si dice che vogliamo un’Europa che punti al mercato interno, che valorizzi Internet ultra-veloce e dall’altra si fanno praticamente sparire le risorse dedicate alla banda larga”.

Anche Giovanni La Via, capo della delegazione italiana del Ppe a Bruxelles aveva criticato l’accordo. “I tagli radicali non servono ad uscire dalla crisi. Come più volte indicato dal Parlamento europeo – spiega La Via – la linea da seguire per uscire dalla crisi è l’aumento delle risorse destinate al bilancio europeo per far fronte alle nuove sfide politiche ed economiche. E in questo contesto la banda larga gioca un ruolo fondamentale”.

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