L’Agcom sancisce la fine della vicenda Bip Mobile, operatore virtuale nato nel 2012 che aveva interrotto la propria attività nel 2013 senza darne comunicazione ai propri utenti, che si erano trovati da un giorno all’altro con i telefoni muti. Da lì nacque una battaglia degli utenti e delle associazioni dei consumatori per vedersi riconoscere la portabilità del numero e il credito residuo. L’authority ha chiuso il procedimento per l’omessa comunicazione agli utenti dell’interruzione del servizio con una sanzione di 206mila euro. I clienti del Mvno, al di là dei numeri che sono man mano stati “abbandonati”, sarebbero ormai tutti migrati verso gli altri gestori, mentre è in corso la procedura concorsuale al tribunale fallimentare.
Il termine per utilizzare la procedura straordinaria di portabilità, predisposta da Agcom in collaborazione con tutti gli operatori di telefonia mobile per consentire ai clienti Bip Mobile che lo avessero desiderato di mantenere il proprio numero cambiando operatore, era scaduta il 15 marzo. Quanto, più in generale, alla vicenda che ha coinvolto l’operatore virtuale, e che visto i suoi utenti vittime dell’interruzione del servizio, il 30 dicembre 2013, a causa di un contenzioso tra il Mvno e il suo enabler, sempre a metà marzo era scaduto il termine entro il quale l’operatore era tenuto a consegnare tutta la documentazione al tribunale per ottenere l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, rendendo quindi note le sue intenzioni su come pagare i creditori e consegnando tutti i documenti necessari. Una procedura il cui curatore è il commercialista Giampiero Sirleo, nominato il 16 gennaio dal Tribunale di Roma come commissario giudiziale il procedimento.