Il Tribunale Civile di Milano – Sezione Specializzata in Materia d’Impresa – con l’ordinanza del 13 novembre, ha pienamente riconosciuto la titolarità del marchio “bipMobile”, scelto dal nuovo operatore di telefonia low cost stabilendo sia il legittimo uso della denominazione sociale in ogni contesto sia la legittimità dello slogan “Be Smart, Be BIP”, utilizzato dal nuovo operatore bipMobile nella campagna pubblicitaria lanciata lo scorso settembre.
E’ quanto si legge in una nota dell’azienda. ”L’uso del brand, slogan e denominazione sociale bipMobile – ricorda la nota – era stato incautamente posto in dubbio da una societaà milanese specializzata nelle attività di consulenza ad imprese concorrenti al nuovo operatore bipMobile. In seguito, bipMobile aveva chiesto l’intervento del Tribunale, attraverso un procedimento d’urgenza, per ottenere il legittimo riconoscimento del marchio”.
“Il giudice – spiega il comunicato – ha stabilito che bipMobile ha il diritto di utilizzare il proprio marchio inedito, originale e contraddistinto da chiari segni innovativi, rigettando ogni contraria istanza volta a negarne l’uso e fermare la campagna pubblicitaria in corso”. La controparte è stata condannata a pagare le spese di giudizio.
La contestazione era partita da Bip Business Integration Partners, società milanese di consulenza nel settore delle Tlc, che rivendica la titolarità del marchio “Bip” e ha portato Bona in tribunale, “per l’uso improrio del marchio di cui siamo titolari”. Una contestazione subito rispedita al mittente da parte di Bona tramite i suoi avvocati.
“La vicenda relativa all’uso del nome Bip è stata affidata con procedimento di urgenza al tribunale di Milano che ha definito tempi assai rapidi di delibera – aveva detto al Corriere delle Comunicazioni FabioTroiani, amministratore delegato di Bip Business Integration Partners – Abbiamo una legge che tutela Bip (Business Integration Partners ) e fiducia in giudici che si stanno dimostrando assai competenti sul tema. Il fatto che Bip mobile decida comunque di partire con le campagne pubblicitarie prevarica certamente quello che è il procedimento in corso e probabilmente quello che sarà il verdetto finale”. Insomma, secondo l’ad di Business Integration Partner “Se le nostre legittime richieste verranno accolte, Bip mobile ne pagherà le conseguenze in termini di danni procurati ed impossibilità futura di utilizzare il marchio. Anche managerialmente non comprendo il perché Bip mobile rinunci ad attendere il verdetto garantito da una procedura di urgenza in tempi brevi, creando danni a noi e, credo, avendo poco rispetto in chi si è impegnato a risolverla ex lege in tempi rapidi”.