Non solo la maxi multa. Per la fatturazione a 28 giorni le compagnie telefoniche rischiano anche di dover compensare in bolletta gli utenti. Lo riporta Il Sole 24 Ore spiegando che, oltre alla multa da 1,16 milioni che Agcom ha comminato a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, è previsto che le telco strornino dalla prima bolletta emessa con cadenza mensile il quantum per le cifre richieste agli utenti a partire dal 23 giugno. Se l’aumento su base annua è stato dell’8,6% per 1,19 miliardi – lo rileva uno studio Agcom – ai consumatori dovrà tornare indietro sotto forma di storno tutto quanto pagato in più da giugno.
L’operazione 28 giorni” dei gestori aveva portato l’Agcom ad intervenire già in primavera con un’apposita delibera in materia di cadenza di rinnovo delle offerte e di fatturazione dei servizi, relativamente alla telefonia fissa e alle offerte convergenti fisso-mobile.
L’Autorità ha anche emanato apposite linee guida sulla propria attività di vigilanza dell’attuazione, da parte degli operatori, delle disposizioni in materia previste dal dl fisco. La fatturazione a 28 giorni è finita infatti nei mesi scorsi anche nel mirino del Governo che con il decreto fiscale ha di fatto bloccato questa pratica riportando la fatturazione su base mensile per telefoni e pay-tv, con l’esclusione di promozioni non rinnovabili o inferiori al mese. Un divieto che però gli operatori avrebbero iniziato ad aggirare decidendo un aumento delle tariffe.