A seguito della sentenza del Consiglio di Stato di luglio, l’Antitrust ha rimodulato le multe alle compagnie telefoniche irrogate a conclusione del procedimento relativo alla fatturazione a 28 giorni. È quanto si legge nel bollettino pubblicato ieri dall’Antitrust. Dopo un lungo iter durato cinque anni, il giudice amministrativo ha infatti accertato l’infrazione rilevata dall’Autorità, ma, in parziale accoglimento dei ricorsi delle compagnie, ha annullato il provvedimento limitatamente alla sanzione irrogata.
Le multe alle telco: una stangata da 228 milioni
A essere sanzionate complessivamente per oltre 228 milioni di euro erano state, a gennaio 2020, Fastweb, Telecom, Vodafone e Wind Tre . Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel periodo considerato le compagnie telefoniche “hanno posto in essere un’intesa restrittiva segreta, unica, complessa e continuata della concorrenza impedendo il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali tra operatori nei mercati dei servizi di telefonia fissa e dei servizi di telefonia mobile”.
All’epoca la sanzione era attesa, anche se le compagnie avevano sperato fino all’ultimo di poter essere “salvate” tenendo conto del rispetto delle misure richieste per tornare alla fatturazione mensile, ma anche e soprattutto del parere inviato all’Antitrust dall’Agcom. L’Autorità, all’epoca presieduta da Angelo Marcello Cardani, era stata chiamata a esprimersi sulla questione del “repricing dell’8,6%”. Nelle sue osservazioni aveva precisato che il reprincing non è contestuale al ripristino della bolletta mensile bensì antecedente. E gli aumenti tariffari, peraltro, essendo diversi fra loro, di fatto non erano sintomatici di “cartello”.
Ma il parere non fu preso in considerazione, e le telco furono sanzionate senza sconti: Tim l’azienda più colpita, con una multa da 114,4 milioni. A seguire Vodafone per 59,9 milioni, Wind Tre per 38,9 milioni e Fastweb per 14,7 milioni.
La sentenza del Consiglio di Stato e la rimodulazione delle sanzioni
Il Consiglio di Stato, nella sentenza 00879/2020 relativa ai ricorsi sulle bollette a 28 giorni presentati rispettivamente da Vodafone e dall’Agcom, aveva però stabilito che i clienti degli operatori vanno rimborsati, ma la sanzione a carico delle telco doveva essere dimezzata.
Oggi l’Antitrust, “vista la sentenza del Consiglio di Stato del 25 luglio 2023 n. 7272 che ha accolto il ricorso dell’Autorità e, in riforma della sentenza del Tar Lazio del 12 luglio 2021, n. 8233, ha confermato l’accertamento dell’infrazione condotto nel Provvedimento, in particolare, con riferimento alla natura di intesa per oggetto e alla gravità dell’infrazione”, mentre, in parziale accoglimento del ricorso delle aziende, ha annullato il suddetto provvedimento “limitatamente alla parte in cui quantifica le sanzioni irrogate”.
Fastweb, si legge nel bollettino dell’Antitrust, viene quindi multata per 12,69 milioni di euro rispetto ai 14,7 milioni comminati in origine. La sanzione di Telecom Italia è stata rideterminata in 100,67 milioni invece di 114,39 milioni, mentre quella di Vodafone Italia si riduce da 59,97 milioni a 52,77 milioni e quella di Wind Tre passa da 38,97 milioni a 36,37 milioni.