Si chiude la vicenda delle bollette a 28 giorni. Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi presentati da Vodafone, Wind Tre e Fastweb contro la sentenza del Tar che le obbligava a rimborsare i consumatori. La decisione è stata presa in il 4 luglio in camera di Consiglio.
Le telco dovranno dunque ora provvedere a rimborsare i consumatori. Il meccanismo di contabilità a 28 giorni fu applicato nel 2017: i clienti ricevevano dunque 13 bollette all’anno. Il ricorso delle compagnie a seguito della decisione del Tar aveva sospeso i rimborsi ai consumatori fissati in prima istanza entro il 31 dicembre 2018 (il termine è stato prima spostato al 31 marzo 2019 e successivamente a fine maggio 2019). La restituzione delle somme dovute avverrà attraverso la compensazione con le fatturazioni future, anche se alcune compagnie si sono mosse con offerte “speciali” ai propri consumatori per dare loro la possibilità di una scelta alternativa al rimborso.
Secondo un’indagine effettuata da SosTariffe.it, in molti casi ai consumatori conviene accettare le proposte alternative all’indennizzo monetario previsto per legge rispetto alla compensazione in bolletta. Secondo le simulazioni, in media i servizi alternativi proposti dalle compagnie telefoniche valgono 52 euro. Mentre il valore medio dell’indennizzo monetario è di 18 euro. Ma ovviamente la situazione cambia a seconda dei singoli casi e quindi dei rimborsi effettivamente spettanti a ciascuno. Oltre agli sconti tariffari, tra i rimborsi alternativi ci sono buoni regalo per l’acquisto di un nuovo dispositivo, ma anche per vacanze e corsi di lingua, trattamenti in centri benessere, e per lo shopping sui portali e-commerce convenzionati.