Le misure di lockdown adottate dall’Italia durante la crisi coronavirus hanno permesso al nostro paese di capire quanto siano importanti le telecomunicazioni, il cloud e la connettività in upload, senza la quale i servizi cloud non possono funzionare. Lo ha affermato Simone Bonannini, Direttore Marketing e Commerciale di Open Fiber, intervenendo al primo web talk di Telco per l’Italia 2020, “La resilienza delle Telco al tempo del Coronavirus”, organizzato da CorCom-Digital360.
“Non dobbiamo sottovalutare l’immenso lavoro svolto da tutto l’ecosistema delle telecomunicazioni”, ha sottolineato Bonannini. “Aziende, fornitori e tecnici delle telecomunicazioni hanno continuato a lavorare e tenuto in piedi il paese permettendo alle persone di comunicare, alle aziende di continuare a lavorare, al governo e alle istituzioni di dare messaggi alla cittadinanz. Il sistema paese ha retto grazie alle Tlc”.
Anche in fase di lockdown Open Fiber ha dunque continuato a scavare e a lavorare per l’infrastrutturazione digitale dell’Italia, come le altre telco, anche se l’operatività ha subito dei rallentamenti. “Ora si riparte con una roadmap accelerata”, ha indicato Bonannini, “e come tutte le aziende di telecomunicazione speriamo nella sburocratizzazione e nelle semplificazioni, che portano immediatamente effetti positivi”.
La crisi coronavirus ha anche portato in evidenza il valore della fibra ottica: solo una tecnologia come l’Ftth, ha affermato il top manager di Open Fiber, “garantisce altissime prestazioni che abilitano nuovi servizi e applicazioni come l’Ultra-HD o la realtà virtuale. La consapevolezza del valore della fibra non era scontata: ancora due anni fa si discuteva se la fibra ottica servisse o no”.
“Per Open Fiber il 2020 è la consacrazione di un modello”, ha concluso Bonannini. “Le scelte imprenditoriali e di architettura ingegneristica fatte sono state corrette. L’incremento della domanda lo prova”. La consacrazione del modello si riflette nei recenti accordi stretti con Sky e con Orange. “Per Sky si tratta di un modello in cui viene messa a disposizione la tecnologia in modo neutrale, una soluzione che piace e sta funzionando”, ha detto Bonannini.
L’accordo con Orange dimostra a sua volta il ruolo che l’Italia ha assunto nella fibra: “Siamo indietro nell’indice Desi su ultra-banda larga e Ftth, ma bisogna guardare dove eravamo qualche anno fa”, ha sottolineato Bonannini. “Allora scopriamo che nel fisso, come nel mobile, l’Italia ha dato uno degli impulsi maggiori in Europa. Open Fiber è il terzo operatore europeo in termini di linee Ftth, un grande contributo che abbiamo saputo dare in pochi anni”.