Il mercato dei cellulari è l’unico che non conosce crisi, almeno
in Italia, stando alle statistiche della Ofcom, l'autorità
britannica per le telecomunicazioni. Secondo lo studio che ha preso
in esame la diffusione della telefonia mobile nei Paesi del G7,
aggiornata al 2008, in Italia tra il 2003 e il 2008 il mercato dei
cellulari è cresciuto del 58,11% passando da 97,66 sim card ogni
100 abitanti a 155,77. In pratica, in media gli italiani possiedono
più di un telefonino e mezzo a testa e superano tutti gli altri
utenti del G7. Parallelamente è andato riducendosi il numero di
abbonati al telefono fisso: nei cinque anni presi in esame,
c'è stata una flessione dell'11,51%, che ha portato in
Italia il numero dei telefoni di casa da 51,63 a 40,11 ogni cento
persone.
Con 155,77 sim card ogni 100 persone a fine 2008 l’Italia
distanzia decisamente gli altri Paesi: 129,35 sim ogni cento
tedeschi, 125,99 in Uk, 90,19 in Francia, 89,60 negli Usa, 83 in
Giappone e appena 65 in Canada. Per contro l’Italia, con i suoi
40,11 apparecchi ogni cento persone, è ultima in classifica nella
telefonia fissa, capitanata dalla Germania (64,17 apparecchi),
seguita da Canada (58 apparecchi ogni 100 abitanti), Gran Bretagna
(54,23), Usa (meno di 50), Giappone (46) e Francia (40,90). La
flessione in questo segmento riguarda tutto il G7, ma è molto meno
accentuata che in Italia: nel Regno Unito, per esempio, il calo dei
telefoni di casa è stato del 3,85%, mentre in Germania il
decremento è stato solo dell’1,77%.
Inoltre, nessun altro chiacchiera quanto gli italiani in mobilità.
Le nostre telefonate al cellulare sono passate dai 52 miliardi di
minuti del 2003 ai 97 miliardi del 2008. Contemporaneamente, si
sono ridotte le conversazioni al telefono di casa: da 102 miliardi
di minuti nel 2003 a 80 miliardi di minuti nel 2008.