Le Borse sempre più hitech proccupano il regolatore americano. La
Securities and Exchange Commission ha aperto un’inchiesta sui
guasti informatici che possono verificarsi sui mercati elettronici,
come il Nasdaq, per capire se vi siano controlli interni
sufficienti, come riporta oggi il Financial Times. L’inchiesta è
in mano a un’apposita divisione della Sec che si occupa di far
rispettare la legge contro gli abusi di mercato (market abuse unit)
e fa parte di una più vasta analisi che il regolatore sta
conducendo sui mercati azionari dopo il “flash crash”
dell’anno scorso (che ha sconvolto la Borsa di New York con un
brusco calo, ed una brusca risalita, del Dow Jones il 6 maggio
2010) e i recenti tentativi di attacco hacker al Nasdaq.
La cosiddetta turbo-finanza, in cui si comprano e vendono titoli in
frazioni di secondo, aumenta le opportunità di guadagno (per
alcuni) ma moltiplica i rischi di perdite. L’entrata sul mercato
degli investitori ultrarapidi preoccupa quindi le autorità, che
temono l’abbandono da parte degli investitori tradizionali e
soprattutto nuovi “flash crash”, che possono determinare
preoccupanti vuoti di liquidità.
Il vero rischio non è di per sè la compravendita istantanea, ma
il forte impiego della tecnologia, spiega Mary Shapiro, presidente
della Sec, secondo cui “ormai, quasi tutti gli ordini vengono
realizzati attraverso sistemi automatici e tecnologici”. La
tecnologia infatti pervade il mercato su tre livelli: i software,
che raccolgono miliardi di dati, li valutano e li processano; la
rete, che permette di trasmettere in tutto il mondo le informazioni
sui prodotti finanziari; e i modelli matematici, strumento
indispensabile per la programmazione di un software e
l’interpretazione dei dati raccolti.
Già a marzo la Schapiro aveva indicato che le Borse avevano
bisogno di nuove regole per l’utilizzo delle tecnologie per
“esigere da chi partecipa al mercato di soddisfare precisi
standard sulla capacità, robustezza e sicurezza dei sistemi
informatici”. La Sec teme che le Borse abbiano trascurato i
controlli interni e dei rischi pur di sviluppare rapidamente
piattaforme di trading innovative.
Secondo il Ft, sotto scrutinio da parte dei regolatori ci sarebbe
in particolare il livello di compliance degli operatori di Borsa
con le norme della Sec che esigono che i feeds sulle quotazioni
siano consegnati a tutti gli investitori contemporaneamente. Gli
investigatori della Sec starebbero anche valutando se gli operatori
di Borsa no-profit seguono proprie regole e se le comunicano in
modo trasparente al pubblico e se le Borse hanno sempre avvisato la
Sec di eventuali modifiche sulle loro piattaforme. Né
l’authority né le quattro principali Borse americane (Nasdaq,
New York Stock Exchange, Bats Global Markets e Direct Edge) hanno
per ora confermato queste indiscrezioni del Ft.