AGENDA DIGITALE

Bortolotto: “Rendere open i contenuti digitali”

Sul nostro giornale le ricette dei numeri uno delle principali associazioni di settore per attuare l’Agenda digitale. Ecco l’intervento del presidente di Assoprovider

Pubblicato il 17 Mag 2012

dino-bortolotto-120412163114

Occorre individuare nuove forme di produzione in ambito digitale, tali da favorire l’enorme capacità produttiva italiana. Assoprovider considera prioritario rendere “open” il trasporto dei bit tanto quanto la produzione di contenuti. Il “trasporto dei bit” adeguato alla potenziale crescita produttiva, implica la realizzazione in tempi brevi di reti Ngan.

Data la scarsità di finanza pubblica e di quella dei grandi gruppi, occorrono modalità realizzative collaborative e distribuite, tra le quali il modello “Bottom up Ftth” come anche indicato dalla Commissione europea (“Investing in broadband internet” 20dic2011).
L’assenza in Italia di tali iniziative dipende da un impianto normativo burocratico derivante dal vecchio modello Tlc che ha bloccato di fatto la crescita delle iniziative locali e territoriali. Il modello evolutivo della rete Internet, tipicamente “bottom-up”, indica chiaramente come debba realizzarsi la nuova rete Ngan. Di conseguenza, un’efficace Agenda Digitale rimuove dapprima gli ostacoli normativi protezionistici ancora esistenti, affinché ognuno possa creare e potenziare le infrastrutture di trasporto e fa in modo che ogni euro di finanziamento pubblico erogato per queste opere, debba obbligatoriamente corrispondere ad informazioni “open data” delle infrastrutture realizzate.

Quasi nullo ormai il costo dell’elettronica, il trasporto dei bit nell’ultimo miglio dipende dalle componenti edili (cavidotti/palificazioni/edifici), elementi che nella situazione di monopolio erano inscindibilmente legati all’operatore Tlc. Le infrastrutture vanno considerate un elemento “multimodale”: cavidotti per acqua, fognatura, gas, energia e illuminazione, sono riutilizzabili in tutto od in parte per le nuove reti Ngan. Oltre a disegnare scenari futuri occorre dunque che l’iniziativa dell’Agenda Digitale vada nella direzione di liberare questo paese dal passato, inteso come norme, leggi, decreti e regolamenti, non più idonei a creare vero mercato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati