Al di là dell’uso dei terminali, della quantità di applicazioni caricate sul device e della copertura radio, l’obiettivo principale dei produttori di smartphone è garantire che “i tempi di stand by a disposizione dell’utente aumentino – dice Antonio Bosio, Product & Solution Director di Samsung Italia – per soddisfare l’esigenza reale del cliente”. Per fare questo, Samsung, primo produttore di smartphone davanti ad Apple, lavora su due macro aree: da un lato, la batteria in senso stretto, dall’altro la riduzione dei consumi di energia del terminale. “Sono due lati della stessa medaglia – racconta Bosio – da un lato, fai in modo che la batteria abbia una maggiore capacità di accumulare energia e dall’altro fai in modo che i consumi di energia del terminale diminuiscano: solo cosi è possibile massimizzare i benefici offerti agli utilizzatori”. Negli ultimi anni smartphone e tablet si sono evoluti molto più della tecnologia con cui si realizzano le batterie. “La riduzione dei consumi dello smartphone è vitale – continua Bosio – ad esempio, il display è un elemento fondamentale dello smartphone, ma assorbe moltissima energia, soprattutto se utilizzato in condizioni stressanti come lo streaming video, che per le batterie è un impiego pesantissimo“.
Mentre il device riceve grandi quantità di dati dalla rete mobile, allo stesso tempo il display e l’hardware correllato sono spinti alla massima performance per la visualizzazione video, visto che devono processare costantemente nuovi frame. Per quanto riguarda la batteria, Samsung utilizza la tecnologia piu affidabile ed efficiente, quella agli ioni di litio, che non hanno effetto memoria e accompagnano il terminale per tutto il suo ciclo di vita. “Abbiamo aumentato la densità delle batterie – precisa il manager di Samsung Italia – a parità di dimensione le batterie riescono ad accumulare una maggiore quantità di energia rispetto al passato e restano così di dimensioni limitate e sottili, pur erogando più energia”. Samsung ha poi puntato su una diversa ingegnerizzazione della batteria nel terminale. “Grazie all’avvento dello smartphone touch, abbiamo dei terminali monoblocco, che permettono una gestione migliore del volume destinato ad alloggiare la batteria rispetto ad esempio il clam shell – continua – lavoriamo costantemente per mantenere il miglior equilibrio tra design del terminale e performance, intesa anche come la garanzia di adeguati tempi di utilizzo. Fin dalla fase di progettazione si riservano dei volumi interni al terminale per il sistema d’antenna e alla batteria. Oggi è possibile disegnare dei vani batteria più grandi che in passato, il che, collegato all’aumento della densità, migliora la performance”.
Oggi le batterie raggiungono una capacità di 2mila milliamperora, a fronte dei 600 milliamperora di qualche anno fa. Sul fronte dei consumi, oggi smartphone e tablet usano circuiti integrati a bassissimo consumo; un grosso lavoro di ottimizzazione è stato fatto sui display: “In passato c’era soltanto l’Lcd, a colori e molto bello – aggiunge Bosio – ma oggi l’Amoled garantisce una luminosità eccezionale ed un consumo bassissimo”. Altri accorgimenti messi a punto dagli ingegneri di Samsung riguardano ad esempio la regolazione della luminosità del display, ottimizzata dinamicamente in funzione dell’ambiente nel quale l’utilizzatore si trova. Un ruolo importante nell’ambito del consumo della batteria è poi legato al numero ed alla tipologia delle applicazioni usate: un numero elevato di applicazioni interattive, che aggiornano dati molto spesso (ad esempio le quotazioni di borsa od i social network), evidentemente genera un incremento dei consumi.