Bouygues all’attacco: 15 miliardi per Sfr

Scade stasera la deadline per presentare le offerte. E secondo indiscrezioni il gruppo francese è pronto a sborsare la stessa cifra messa sul piatto da Numericable, la cui proposta è finanziata da un gruppo di banche internazionali. Il governo: “Valuteremo in base a opportunità per occupazione, investimenti e qualità”

Pubblicato il 05 Mar 2014

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Bouygues presenterà un’offerta per Sfr, l’unità di telefonia mobile di Vivendi, del valore di 15 miliardi di euro. È un’indiscrezione del quotidiano francese Les Echos, che cita fonti a conoscenza dei fatti, ribadendo che ci sono diversi candidati all’acquisto di Sfr. “Per quanto ne so ci sono due offerte per Sfr – ha detto oggi Najat Vallaud-Belkacem, portavoce del governo francese, aggiungendo che “l’analisi del governo sarà basata su tre criteri: ovviamente l’occupazione, la capacità di investire e la qualità del servizio per i consumatori”. Il governo francese non ha quote in Sfr, ma ha voce in capitolo perché interessato appunto a possibili impatti sul lavoro, sugli investimenti in infrastrutture di rete e sulla qualità del servizio. Inoltre qualsiasi proposta di acquisto della company sarà soggetta ad approvazione da parte dell’Antitrust. La scadenza informale per la presentazione delle offerte è stata fissata per stasera alle 19.00 Gmt.

Qualche giorno fa un’indiscrezione di stampa anticipava che il gruppo industriale Bouygues, fondato nel 1952 da Francis Bouygues e oggi quotato all’Euronext di Parigi, aveva contattato Vivendi in merito ad una possibile fusione, con l’intenzione di effettuare uno scorporo di alcuni asset al fine di evitare possibili obbiezioni dell’antitrust. Bouygues possiede infatti La Bouygues Télécom, il terzo maggiore carrier del paese. “Ci sono stati contatti informali, ma finora non sono state ancora avviate delle trattative” aveva dichiarato all’epoca una fonte.

L’interessamento da parte di Bouygues arriva dopo che si era fatto avanti l’operatore francese del cavo Numericable e il suo azionista Altice, pronti a offrire quasi 15 miliardi di euro per comprare Sfr, di cui circa 11 miliardi in contanti, 3 miliardi in asset nel cavo di Numericable e un aumento di capitale da parte di Altice da 750 milioni.

Oggi fonti bancarie hanno riferito che un gruppo di banche è intenzionato a finanziare la proposta di Numericable per un totale di 12 miliardi di euro. Si tratta di Bank of America Merrill Lynch, Barclays, Bnp Paribas, Credit Agricole, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, JP Morgan and Morgan Stanley.

Vivendi sta valutando tutte le alternative strategiche sul tavolo per valorizzare Sfr nell’ambito del progetto di ridimensionamento della presenza nel settore della telefonia. La società francese ha deciso di focalizzarsi sulle attività musicali con Universal Music e su quelle televisive con Canal Plus e conseguentemente ha dismesso diversi asset raccogliendo proventi per oltre dieci miliardi tramite la cessione delle partecipazioni in Maroc Telecom e Activision Blizzard.

Oltre a Sfr, la presenza della ex Compagnie Generale des Eaux nel settore della telefonia è rappresentata anche dalla brasiliana Gvt, che indiscrezioni delle ultime settimane danno interessata a fondersi con Tim Partecipacoes, la controllata di Telecom Italia in Brasile. “Con Sfr, Vivendi intende partecipare alla riorganizzazione del settore delle telecomunicazioni in Francia, esplorando attivamente tutte le potenziali opportunità” ha già dichiarato il presidente del consiglio di gestione Jean Francois Dubos.

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