STRATEGIE

Brennercom, sfida sulle ali del cloud

L’Ad Karl Manfredi: “Oggi possiamo offrire servizi in tutta Italia. E stiamo trattando l’acquisizione di un’azienda IT a forte propensione tecnologica”

Pubblicato il 03 Giu 2013

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«Il nostro cloud non è nelle nuvole, è qui, lo si può toccare con mano»: ha i toni entusiastici di chi sta intraprendendo una nuova avventura, Karl Manfredi, amministratore delegato di Brennercom. “È la scommessa che ci sta rapidamente portando da società di telecomunicazioni ad azienda IT che offre servizi di hosting, housing, e di cloud computing, infrastrutturali IaaS e gestiti”, ci spiega accompagnandoci in visita al quartier generale di Bolzano. Un moderno palazzo vetro e cemento con grandissime vetrate che si sporgono sopra una piazzetta interna che ospita negozi, bar, uffici. Un luogo di incontro pubblico, un’attività praticamente sotto gli occhi di tutti.

“Anche attraverso le qualità architettoniche della nostra sede vogliamo mostrare che siamo trasparenti, affidabili, che non abbiamo nulla da nascondere. È un nostro punto di forza competitivo che ci caratterizza in un mercato in cui le offerte sono spesso opache e poco comprensibili”.

È anche per questo che nelle server farm dove vengono ospitate le macchine di Brennercom e dei clienti si cammina su corsie di vetro trasparenti sotto cui, ben visibili, corrono fasci di fili ben ordinati in cui scorrono Internet, voce, dati, video, servizi della nuvola. “Così ogni cliente può vedere come lo trattiamo”, chiosa Manfredi.

A quanto pare, “b.cloud” – il Brennercom cloud – è partito col piede giusto tanto che, a poche settimane dal lancio, vi sono decine di trattative in corso, alcune già finalizzate. Il “cuore” tecnologico è rappresentato dai due data center di Bolzano e Trento, interconnessi a una rete ottica di proprietà che si estende tra i PoP di Milano e Verona per risalire lungo la direttrice Trento-Bolzano fino a Monaco di Baviera passando per Innsbruck.

Una superstrada ad altissima velocità con connessioni in “ottica coerente” 100G (canali multipli da 100 miliardi di bit al secondo) collega i due poli IT di Bolzano e Trento che operano come un’unica realtà virtuale. “Siamo stati i primi in Italia e tra i primi in Europa ad utilizzare questa tecnologia”, spiega Manfredi.

Se Brennercom ha uno dei punti di forza nell’infrastruttura hyperlan più estesa d’Italia, il fiore all’occhiello è il backbone ottico che le consente di offrire soluzioni Fiber to the home in diverse aree industriali e urbane della regione e ora anche nel Veronese. La volontà di espansione geografica oltre la “nativa” area del Trentino-Alto Adige si può leggere nella licenza di operatore nazionale acquisita di recente. “In ottobre apriremo una sede a Milano: contiamo di espanderci soprattutto al Nord, ma possiamo offrire i nostri servizi in tutta Italia grazie ad accordi con operatori come Telecom o Fastweb.”

Quello di Manfredi non appare un ottimismo di maniera. “Non puntiamo sul consumer, ma sulla clientela business. Anche le aziende medie o piccole così come gli studi professionali mostrano già ora grande attenzione ai servizi cloud. Cominciano a capirne i vantaggi organizzativi, di costo, competitivi. C’è una fame crescente di cloud. Il mercato c’è: la Baviera, di cui si parla tanto, conta 600mila aziende; in Lombardia sono 800mila”.

Ma c’è spazio di crescita per operatori come Brennercom, 150 addetti a livello di gruppo e presenza anche in Austria? Manfredi non ha dubbi: “Noi offriamo affidabilità, serietà, sicurezza, infrastrutture all’avanguardia, apertura all’innovazione testimoniate dai nostri investimenti in infrastrutture e in formazione. Siamo un’azienda giovane, appena 15 anni di vita e un’età media di 30 anni: è un punto di forza che ci apre all’innovazione”.

I bilanci parlano chiaro. Fatturato di gruppo sempre in crescita dai 21,5 milioni del 2007 ai 37 milioni del 2012, con una grande capacità di autofinanziamento e scarso indebitamento. Sorprendente per un’azienda di telecomunicazioni. Ora si punta al di là della crescita organica: “Stiamo trattando l’acquisizione di un’azienda IT a forte propensione tecnologica – anticipa l’ad di Brennercom -. Abbiamo sempre reinvestito gli utili, il che ci consente un’eccellente forza patrimoniale”.

Questa forza c’entrerà qualcosa col fatto che la Provincia di Bolzano ne è stata l’azionista di maggioranza assoluta? “Per niente – ribatte Manfredi -. Il primo azionista col 48,3% è il gruppo privato Athesia. Quella della Provincia, 42,3% è una partecipazione finanziaria destinata a scendere ancora. Siamo una società privata a tutti gli effetti e come tali ci comportiamo: la politica non influenza le nostre scelte né ci avvantaggia. Casomai, non si tratta di guardare a Bolzano ma a Roma: è l’impianto regolatorio italiano che penalizza le Tlc più di altre utilities”.

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