Il Mise sta per bandire il grosso dei nuovi fondi banda larga e banda ultra larga, nonostante qualche problema di copertura, a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni. Le gare in corso assommano appena 36,4 milioni di euro, infatti, per la banda larga (anti digital divide nell’ultimo miglio), ma sono in arrivo bandi da 64,6 milioni di euro. Entro questo mese dovrebbero uscire quelli per il digital divide in Basilicata e il Veneto. Più notevole lo sviluppo che aspetta la banda ultralarga nelle zone a fallimento di mercato: le gare già bandite valgono 175,7 milioni di euro e quelle che stanno per arrivare sono un totale di 201 milioni di euro, di cui buona parte è data dai 123,97 milioni di euro dell’imminente gara per la Calabria.
È la sintesi di un censimento dei bandi (in corso e programmati) che il nostro giornale ha fatto con l’aiuto del Ministero allo Sviluppo economico. Il dettaglio per regione sarà publicato domani su Agendadigitale.eu, sito che fa parte del network del Corriere delle Comunicazioni.
È la prima volta che viene fatto il punto regione per regione dei piani con cui l’Italia, tramite fondi europei, mira a elimitare il digital divide entro il 2014 e a dare il 50 Megabit a tutti e i 100 Megabit al 50 per cento della popolazione entro il 2020. Il primo obiettivo è iscritto nel decreto Crescita 2.0 del 2012 (dove si parla in realtà del 2013). Il secondo è dell’Agenda digitale europea.
Al momento c’è un problema con i fondi, tuttavia. Per quelli anti digital divide, il Governo ha tolto (con il decreto del Fare) i 20 milioni di euro dai 150 stanziati dal Crescita 2.0 per coprire il Centro-Nord. Il ministero però sta proseguendo con i bandi confidando che questi milioni verranno recuperati con la Legge di Stabilità 2013, come promesso dal viceministro Antonio Catricalà. Allo stato attuale della Legge (in bozza), sembra possibile questo recupero ma non è ancora certo.
Per il secondo obiettivo, per la banda ultra larga, l’Italia invece dovrà aspettare i fondi della nuova programmazione europea (2014-2020), visto che quelli già disponibili coprono solo (e in parte, rispetto agli obiettivi 2020) le regioni del Sud. Anche per la lotta al digital divide i lavori sono allo stato avanzato nel Sud, visto che i relativi fondi sono arrivati prima rispetto a quelli per il Centro-Nord. I 36,4 milioni di euro già citati riguardano la copertura dell’ultimo miglio e vanno sommati 25 milioni di euro di un bando per la rete di backhauling (secondo un modello diverso: non a incentivo, ma Iru).
In tutti i casi, il ministero sta facendo accordi con le Regioni, per attrezzare i bandi, che salvo eccezioni utilizzano un modello “a incentivo” (gli operatori devono mettere il 30 per cento delle risorse). In Piemonte ed Emilia Romagna, inoltre, non ci sono tutti i fondi necessari perché le Regioni li hanno già utilizzati per altri piani. Per ora ci sono quelli del ministero (che coprono il 50% del totale), mentre per la parte regionale si aspetterà la nuova programmazione europea.
Come si vede, il ministero sta andando avanti con una certa regolarità e speditezza nonostante ristrettezze e incognite.