L'OPERAZIONE

Broadcom, la Ue consulta gli stakeholder sui “rimedi” del chipmaker

L’azienda finita nel mirino dell’Antitrust si è impegnata su misure pro-concorrenza. L’Europa avvia una consultazione: la parola al mercato

Pubblicato il 27 Apr 2020

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Sul caso Broadcom la Commissione europea ha invitato le parti interessate a fornire i loro commenti sugli impegni proposti dal chipmaker per rispondere ai timori sulla lesione della concorrenza sui mercati dei decoder Tv e e dei chipset modem sollevati dall’Antitrust Ue.

A giugno 2019 la Commissione, tramite gli uffici guidati da Margrethe Vestager, ha avviato una procedura per presunte pratiche contrarie alle norme sulla concorrenza da parte di Broadcom e ha pubblicato uno Statement of Objections cui è seguita, a ottobre 2019, l’imposizione di misure tempoeranee per evitare danni “gravi e irreparabili” alla concorrenza, secondo quanto affermato da Bruxelles.

Broadcom ha offerto una serie di “rimedi” per rispondere alle preoccupazioni antitrust dell’Ue sia nell’Area economica europea che su scala globale (Cina esclusa) e ha assicurato che presenterà un report alla Commissione europea sull’implementazione di tali misure per consentire una forma di vigilanza. Una sintesi degli impegni offerti da Broadcom sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue e le parti interessate, si legge sul sito della Commissione, possono presentare i loro commenti entro sei settimane da tale pubblicazione.

Il caso Broadcom

Lo scorso giugno la Commissione europea ha annunciato l’apertura di un’indagine antitrust sul colosso americano dei chip Broadcom per verificare se l’azienda restringe la concorrenza tramite le clausole di esclusività. Sotto la lente degli uffici della Vestager sono finiti in particolare i mercati dei chipset per Tv e modem. Mentre svolgeva l’indagine, l’esecutivo Ue ha anche stabilito che può imporre delle misure temporanee.

A ottobre queste misure sono state confermate: Broadcom, si legge in una nota della Commissione, dovrà sospendere alcune clausole dei suoi contratti con sei dei suoi maggiori clienti. Questo, afferma l’esecutivo europeo, “eviterà danni gravi e irreparabili alla concorrenza probabilmente causati dalla condotta di Broadcom che, prima facie (a un primo esame), viola le leggi Ue sulla concorrenza”.

Consentendo a Broadcom di proseguire con l’attuale condotta, dice Bruxelles, probabilmente verrebbero influenzate alcune aste che saranno bandite in futuro, anche in relazione con la prossima introduzione dello standard WiFi 6 per modem e decoder Tv.  Questo potrebbe impedire agli altri fornitori di chipset di competere a pari merito con Broadcom e potrebbe risultare in un grave e irreparabile danno alla concorrenza nella forma di uscita o marginalizzazione dei competitor di Broadcom, continua la nota di Bruxelles.

Le misure temporanee imposte dall’Ue

L’indagine Ue ha mostrato, ha indicato la Commissione, che Broadcom è dominante su tre diversi mercati: “systems-on-a-chip” per decoder Tv, per modem per la fibra ottica e per modem xDSL. Secondo l’Antitrust europeo, Broadcom sta probabilmente violando le norme Ue sulla concorrenza abusando di tale potere dominante tramite accordi con sei produttori di decoder Tv e modem che impongono a queste aziende termini lesivi della libera concorrenza come obblighi di acquisto in esclusiva o bundling di prodotti.

Nelle misure ad interim la Commissione ordina dunque di cessare unilateralmente di applicare le clausole anticompetitive identificate dall’antitrust Ue e informarne i clienti; non applicare più tali clausole o clausole con effetti simili in altri accordi con i clienti e non adottare comportamenti punitivi verso i clienti stessi.

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