Broadcom è pronta ad alzare la posta e mettere sul piatto un’offerta più alta per la rivale Qualcomm: lo riporta l’agenzia di stampa Reuters. Come noto, il 6 novembre il produttore americano di chip Broadcom ha presentato un’offerta d’acquisto non sollecitata a Qualcomm del valore di 103 miliardi di dollari (130 miliardi se si considera il debito che verrebbe ereditato dal nuovo gruppo), ma il consiglio di amministrazione del produttore di chip di San Diego ha respinto all’unanimità l’offensiva affermando che ”la proposta sottovaluta significativamente Qualcomm alla luce della sua posizione di leadership nella tecnologia mobile e delle sue prospettive di crescita”.
Secondo le fonti di Reuters, Broadcom si è consultata con numerosi azionisti top di Qualcomm e sta valutando di inserire una quantità maggiore di proprie azioni nell’offerta, alzandone il valore per gli azionisti e aumentando così la pressione sul chipmaker durante i negoziati. Broadcom sarebbe anche pronta a mettere persone di fiducia nel board di Qualcomm, che deve rinnovare le nomine entro l’8 dicembre: Broadcom proporrebbe una sua lista e gli azionisti di Qualcomm favorevoli al takeover potranno votare per i nuovi consiglieri suggeriti da Broadcom alla riunione del Cda del 6 marzo 2018. Il Ceo di Broadcom Hock Tan ha affermato di essere pronto a dare battaglia per riuscire nell’acquisizione.
L’offerta presentata da Broadcom a inizio mese si compone di 60 dollari cash e 10 dollari in titoli Broadcom per ogni titolo Qualcomm, per un totale di 103 miliardi di dollari. Gli azionisti di Qualcomm avrebbero però indicato all’azienda rivale che deve alzare l’offerta mettendo sul piatto almeno 80 dollari totali per share per mandare avanti l’operazione. Secondo le fonti di Reuters, non ci sarebbe stato alcun incontro ufficiale tra i vertici delle due aziende dopo l’offerta d’acquisto non sollecitata: Broadcom avrebbe più volte richiesto un meeting e Qualcomm avrebbe ogni volta rifiutato.
Broadcom (che come Qualcomm è stata fondata in California) sviluppa chip per comunicazioni wi-fi e Bluetooth e altri prodotti per il networking, ma non ha hardware per le reti mobili di ultima generazione, in particolare Lte e 5G e il portafoglio di Qualcomm appare complementare. Insieme i due gruppi diventerebbero il terzo colosso mondiale dei semiconduttori, dietro Intel e Samsung.
Qualcomm ha finora opposto una ferma resistenza alle manovre della concorrente ricordando il contributo dato nel settore dei semiconduttori e gli sforzi fatti nel settore mobile, dell’internet delle cose, nel computing e nel networking e ribadendo “fiducia nella nostra capacità di creare ulteriore valore per gli azionisti”, come dichiarato dal Ceo Steve Mollenkopf. Sulla stessa linea Tom Horton, presiding director della società: “Dopo una revisione organica, il board ha concluso che l’offerta di Broadcom sottovaluta in modo drastico Qualcomm e porta con sé vari elementi di incertezza dal punto di vista della regolamentazione”.