BSkyb, Mediaset e il risiko della pay tv

Il gruppo di Murdoch conferma la nascita di un colosso multinazionale in quattro Paesi, Italia inclusa. Intanto Mediaset mette a punto le strategie europee e prende tempo sulla spagnola Digital+. Confalonieri: “Non decideremo nel cda di domani”

Pubblicato il 12 Mag 2014

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Nel risiko delle pay Tv su scala europea a lanciare i dadi oggi è stata BSkyB, controllata al 39% da Rupert Murdoch (nella foto), che aggiunge un tassello alle voci che le attribuivano la volontà di dare vita a un unico gruppo di Tv a pagamento su scala mondiale. “Sono state avviate discussioni preliminari con 21st Century Fox per valutare la potenziale acquisizione dei suoi asset pay Tv in Germania e Italia – si legge in una nota della società – Al giusto valore – continua il comunicato – questa operazione avrebbe il potenziale di creare un gruppo multinazionale di pay tv”. Secondo quanto il gruppo ha deciso di rendere pubblico, le discussioni “non sono andate oltre lo stadio preliminare, non è stato raggiunto un accordo sui termini, il valore, o la struttura della transazione e non c’è certezza che ci sarà una transazione”.

Ad occuparsi di questa fase preliminare della trattativa è stato un comitato del cda di BSkyB nel quale non sono entrati i consiglieri espressi dalla 21st Century Fox, la compagnia controllata da Murdoch.

Su Sky Deutschland, in forte rialzo alla Borsa di Francoforte, BSkyB potrebbe acquisire la quota di controllo di 21st Century Fox (57%) trovandosi nella posizione – come stabilitscono le norme in vigore in Germania – di dover presentare un’offerta pubblica di acquisto (Ppa) sulla quota pubblica di minoranza.

L’intera operazione – spiegano da BSkyB è un tassello della strategia del Gruppo che “ha una chiara serie di piani per aumentare le proprie attività in Gran Bretagna e Irlanda”. L’azienda, conclude la nota – “prevede di continuare ad ottenere una eccellente crescita e ritorni per gli azionisti. Allo stesso tempo il Gruppo esplora continuamente strade per creare ulteriore valore per gli azionisti”.

Nel frattempo Mediaset rimane impegnata nel progetto di dare vita a una piattaforma europea per la pay tv, rispetto alla quale si è molto parlato negli ultimi giorni di un possibile accordo con l’editore qatariota di Al Jazzera. La nascita di un nuovo operatore multinazionale potrebbe contendersi il mercato europeo con Rupert Murdoch (che non è presente né in Francia né in Spagna). Le voci che si sono rincorse nelle ultime settimane hanno lasciato intendere la possibilità di accordi con la francese Vivendi, presente nella pay tv con Canal Plus, e di un rafforzamento del gruppo di Cologno monzese in Spagna con Digital+. Proprio su quest’ultima vicenda è intervenuto oggi Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset: “Non credo – ha detto – all’ipotesi che il tema sia all’ordine del giorno nel cda che domani approverà la trimestrale. Abbiamo quindici giorni di tempo da quando ci arriva la notifica dell’offerta di Telefonica”. Il colosso spagnolo delle Tlc aveva annunciato la scorsa settimana un’offerta vincolante da 725 milioni per acquisire il 56% di Digital+ messo in vendita dal gruppo editoriale Prisa. Telefonica è attualmente azionista della pay tv iberica con una quota del 22%, la stessa quantità di azioni che fa capo a Mediaset Espana. In base agli accordi parasociali in essere tra Telefonica, Prisa e Mediaset Espana, il gruppo italiano ha un diritto di prelazione di 15 giorni per presentare offerte alternative. La proposta di Telefonica, che consentirebbe all’operatore spagnolo di salire al 78% del gruppo, è stata accettata in via preliminare dal gruppo editoriale, che si è riservato di svolgere una serie di approfondimenti prima di esprimersi in via definitiva.

Le indiscrezioni pubblicate dai media spagnoli lasciano trapelare che Mediaset starebbe lavorando a una controfferta, proprio nell’ottica di dare vita a un “proprio” polo europeo, ma su questo Confalonieri preferisce non esprimersi: “Finché lo dice la stampa spagnola ma non lo diciamo noi… – ha detto – E’ price sensitive: non dico nulla”.

La scorsa settimana Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente esecutivo di Mediaset, aveva ventilato la possibilità di una collaborazione tra il gruppo di Cologno Monzese e Telefonica: “L’offerta lascia aperte tutte le possibilità – aveva detto – dalla vendita fino all’esercizio di una opzione che ci porterebbe al 50% o all’esercizio di una opzione che ci potrebbe portare in maggioranza. La voglia e l’intenzione – aveva precisato Berlusconi – è quella, prima di tutto, di lavorare con Telefonica. Vedremo, si apre una fase di trattativa importante. Si è fatto un passo in avanti: è stabilito il prezzo di Digital+. Abbiamo le opzioni per fare quello che meglio riterremo, da soli o con altri partner”.

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