STRATEGIE

BT ci riprova: entro l’anno il “debutto” nella telefonia mobile

A tredici anni dalla vendita di Cellnet l’operatore britannico lancia One-Phone-Service: attraverso un unico smartphone si potranno gestire le chiamate aziendali e personali fisse e mobili. Si punta a conquistare il mercato Pmi

Pubblicato il 18 Lug 2014

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Sono passati 13 anni da quanto BT, il colosso delle Tlc britannico, decise di abbandonare il business della telefonia mobile per il mercato di massa separandosi da Cellnet (successivamente rebrandizzata in O2). Ma ora l’azienda capitanata da Gavin Patterson ha deciso di riprovarci. “One Phone Service” il nome del nuovo brand sotto il quale confluiranno le attività mobile dell’operatore, pensate per le piccole e medie imprese. La sfida è quella dello “one-stop-device”: un dispositivo unico (lo smartphone) su cui convergono le comunicazioni fisse e mobili aziendali ma anche quelle degli cellulari personali. E che vale qualcosa come 900mila Pmi. “Abbiamo un’opportunità significativa nel mercato delle Pmi”, ha detto Patterson. “Arriveremo sul mercato di massa entro l’anno e siamo certi che il pubblico accoglierà la novità con entusiasmo”.

Positive le prime reazioni da parte del mercato. Secondo Enders Analysys la nuova avventura di BT non solo può essere positiva per stimolare ulteriormente la concorrenza – “la società è in grado di lanciare l’offerta a prezzi molto competitivi”, dice l’analista James Barford – ma può rappresentare per l’azienda stessa una fonte di business interessante, che va ad aggiungersi alla telefonia fissa, la connettività ad Internet e i servizi Tv a pagamento.

La possibilità di un’offerta integrata rappresenta un punto di forza da non sottovalutare: obiettivo di BT sarebbe infatti proprio quello di “convincere” una larga parte dei sui 10 milioni di abbonati ad abbandonare altri operatori mobili e di confluire nell’ “universo” BT a fronte di tutta una serie di vantaggi, a partire proprio da quelli sulle tariffe. Secondo stime fornite dalla stessa azienda – che sta conducendo alcuni trial con una decina di clienti – il risparmio stimato in bolletta può arrivare al 50%.

La notizia rappresenta inoltre un segnale in controtendenza rispetto all’andamento del mercato delle Tlc, dove piuttosto di assiste a operazioni di consolidamento o comunque di dismissione di attività non-core per fare fronte a pesanti situazioni di indebitamente o in ogni caso di contrazione dei ricavi. BT ha deciso di investire e di rilanciare, convinta che la nuova iniziativa potrà rappresentare l’inizio di una nuova crescita.

Intanto nei giorni scorsi in Italia BT è diventato il primo operatore Full Mvno interamente dedicato alla clientela business. In dettaglio la telco BT si è dotata in Italia di una propria infrastruttura di rete mobile, che le consente di usare differenti soluzioni di copertura radio e con la quale gestisce tutte le attività core di un operatore mobile, come la commutazione delle comunicazioni, il riconoscimento e il log-in in rete degli utenti.

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