L'asta britannica è “illegale”: è l’accusa mossa da
British Telecom e O2 alla Ofcom che potrebbe ritardare ben oltre la
data prevista del 2012 la tanto attesa asta del 4G, ovvero la gara
delle frequenze che aprono le porte ai servizi mobili di nuova
generazione anche in Gran Bretagna. Le due telecom accusano il
regolatore di offrire agli operatori mobili rivali fino a 1
miliardo di sterline di "aiuti di Stato illegali".
Per l'asta del 4G la Ofcom prevede che ogni operatore riesca ad
acquistare un minimo di spettro (ma non vada oltre un tetto
massimo). Secondo O2, questo sistema abbasserà artificialmente il
prezzo dell’asta, privando le casse pubbliche di un miliardo di
sterline di possibili proventi. "Crediamo che il tetto minimo
di spettro proposto sia una forma di aiuto di Stato e quindi
illegale in base alla legge dell'Unione europea. Questo minimo
garantito falserebbe la gara".
Da parte sua Bt ha da ridire sulla proposta di Ofcom di costringere
chi si aggiudicherà la licenza dello spettro degli 800 MHz a
fornire la banda larga mobile a 2Mb nelle aree rurali, perché
farebbe scendere il prezzo dell'asta, dando così al titolare
della licenza di fatto una forma di sovvenzionamento statale.
"Si tratta di un sussidio anticoncorrenziale che sfavorisce
altre tecnologie di banda larga per le aree rurali, in particolare
la banda larga fissa," afferma Bt nella sua lettera alla Ofcom
riportata oggi dal quotidiano The Guardian.
La Ofcom nega che le sue proposte equivalgano a un aiuto di Stato.
"Siamo pienamente a conoscenza della normativa sugli aiuti di
Stato e non avremmo presentato proposte che rischiano di andare
contro la legge”, afferma l’authority.
Matthew Howett, senior analyst di Ovum, pensa che l’opposizione
che sta prendendo forma contro le proposte della Ofcom rischi
concretamente di ritardare l’asta del 4G. "Se uno degli
operatori va avanti e passa alle vie legali mettendo in discussioni
le regole dell’authority, la gara potrebbe essere rimandata di
almeno un anno e questo farà scivolare il Regno Unito, già in
ritardo, ancora più indietro rispetto ad altri Paesi europei che
hanno reti di telefonia mobile molto più avanzate".