Scoppia il caso BT-Huawei: la guerra Usa-Cina impatta sulle decisioni dell’operatore mobile britannico che punta a eliminare, scrive il Financial Times, “le apparecchiature di rete Huawei dal core delle reti 4G nel giro di due anni, in linea con una policy interna che prevede di collocare il costruttore cinese ai margini dell’infrastruttura di telecomunicazioni”. L’operazione si inserisce nella guerra del presidente Usa Donald Trump contro il tech cinese che rischia di detenere la leadership sulle tecnologie emergenti, dal 5G all’AI. Nei giorni scorsi Washington ha fatto pressione sui Paesi “alleati” per eliminare Huawei dagli appalti sulle reti di tlc.
“Nel 2016 BT ha avviato un processo per rimuovere le apparecchiature Huawei dal core delle reti 3G e 4G, in quanto parte dei principi in essere dal 2006 relativi all’architettura di rete – dichiara l’operatore mobile britannico -. Questi stessi principi sono stati applicati alla nostra attuale RFP (Request for proposal) per l’infrastruttura core 5G. Di conseguenza, Huawei non è stata inclusa nella selezione del fornitore per la nostra rete core 5G”. Huawei rimane, continua una nota dell’operatore Uk, “un importante fornitore di apparati al di fuori della rete core e un partner d’innovazione di valore”.
“La sicurezza informatica non dovrebbe essere una questione politica – è la replica di Huawei – e i fornitori di apparecchiature non dovrebbero essere trattati diversamente a seconda del loro Paese di origine. Oggi la catena di fornitura del settore ICT è fortemente globalizzata. Limitare un fornitore non aiuta il settore a identificare e affrontare nel modo più efficace le minacce alla sicurezza informatica”.
Huawei lavora con BT da quasi 15 anni, sottolinea l’azienda. “Fin dall’inizio della partnership, BT ha operato utilizzando diversi fornitori per diversi livelli di rete. Questo accordo rimane tuttora in vigore. Da quando ha acquisito EE nel 2016, il Gruppo BT ha attivamente allineato l’architettura di rete legacy di EE a quanto sottoscritto nel precedente accordo. Si tratta di un’attività normale e prevedibile, che comprendiamo e sosteniamo pienamente”.
“Huawei ha iniziato a collaborare con EE nel 2012 – fa sapere l’azienda -. Come parte di questa collaborazione, abbiamo fornito a EE una serie di soluzioni di rete 3G e 4G innovative e competitive, tra cui le apparecchiature di rete principali. Non abbiamo mai avuto un incidente legato alla sicurezza informatica. Huawei può contare su un solido sistema di sicurezza informatica e una comprovata esperienza in questo campo. I nostri prodotti e soluzioni sono al servizio dei clienti in oltre 170 Paesi, compresi i principali operatori, le aziende Fortune 500 e centinaia di milioni di singoli consumatori. Abbiamo guadagnato la fiducia dei nostri partner attraverso la catena del valore globale”.
“Abbiamo già completato con successo una serie di test 5G in diversi siti a Londra, e continueremo a lavorare con BT nell’era del 5G – dice l’azienda asiatica –. Huawei opera nel Regno Unito da 17 anni. Grazie alla presenza di un mercato aperto ed equo per gli investitori nel Regno Unito, collaboriamo con tutti i principali operatori del Paese e continuiamo contribuire significativamente allo sviluppo economico e digitale del Regno Unito. Abbiamo creato 7.500 nuove opportunità di lavoro nel Regno Unito e nel 2017 abbiamo acquistato beni e servizi per 828 milioni di dollari da società britanniche. In futuro, ci auguriamo che il Regno Unito continui a fornire a Huawei un ambiente commerciale equo in modo da poter continuare a fornire servizi digitali di qualità alle imprese e ai consumatori locali”.