BT annuncia 147 esuberi strutturali in Italia. Il piano di licenziamenti è stato presentato oggi ai sindacati dall’amministratore delegato di BT Italia Gianluca Cimini. Gli esuberi riguardano principalmente le sedi di Roma e Milano e sono stati decisi a causa del calo dei ricavi e della marginalità, fanno sapere i sindcati.
“L’azienda ci ha convocati per annunciare il piano – dice al Corriere delle Comunicazioni, Salvo Ugliarolo della Uilcom – precisando che la procedura sarà attivata tra 75 giorni (i tempi previsti dalla legge ndr) anche senza l’accordo con le rappresentanze sindacali. Se questa è la strada ovviamente i sindacati non saranno disposti a trattare”.
“Le trattative saranno invece possibili – incalza il sindacalista – se l’azienda ritira la procedura e apre a soluzioni alternative come la mobilità volontaria e la solidarietà, soluzioni tra l’altro già attuate con altre compagnie come Vodafone e Telecom”.
A preoccupare i sindacati anche le modalità di individuazione del personale da tagliare. “Si tratterebbe – spiega Ugliarolo – di persone che non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione”.
Da domani Slc, Fistel e Uilcom proclameranno lo stato di agitazione, coinvolgendo le Rsu e le rappresentanze territoriali.
“I lavoratori di BT – conclude il sindacalista – hanno già pagato un prezzo alto per la crisi dato che, già dal 2008, l’azienda ha attivato procedure di mobilità e cassa integrazione”.
Secondo Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl “il piano dell’azienda porterà alla chiusura dell’impresa. BT ha deciso di uscire dal mercato italiano e attraverso i licenziamenti punta a creare valore per un’eventuale vendita”. I sindacati, riferisce ancora la Cisl, invocano l’intervento del Governo per salvaguardare l’azienda e l’occupazione. BT, nel giro di qualche anno ha gia’ ridotto il personale, attraverso la mobilita’ volontaria, da 1.700 a circa 950 dipendenti.
Contattata dal Corriere delle Comunicazioni BT non commenta.