Retelit punta all’acquisizione di BT Italia. La società di tlc attiva nella fibra, “vuole fare acquisizioni” e “potrebbe essere interessata” alla divisione italiana che il colosso britannico ha messo sul mercato, per il momento in maniera ancora informale. Lo ha detto l’amministratore delegato, Federico Protto, parlando a margine del Digital summit EY in corso a Capri.
Protto ha spiegato che Retelit è interessata ad acquisizioni, “per vedere se ci sono opportunità di consolidamento, guardando a potenziali target che rispondono a tre tipologie: società che possano completare il nostro portafoglio di attività come per esempio la cyber security, operatori con un’infrastruttura e una base clienti locale e operatori a livello nazionale con cui poter fare sinergie sul livello del fatturato”: proprio a quest’ultima tipologia risponde l’interesse di Retelit per Bt Italia.
Protto ha affrontato anche il tema dell’asta delle frequenze 5G che si è conclusa ieri con un esborso molto consistente per gli operatori telefonici, pari a 6,55 miliardi di euro. Alla domanda se, come ritengono alcuni addetti ai lavori, questo ‘salasso’ possa portare poi a una difficoltà di reperire i fondi per la realizzazione vera e propria della rete, Protto ha risposto che più che altro una possibile “preoccupazione” sta nel fatto che “il sistema nel suo complesso possa, almeno in una prima fase, costare di più rispetto a quanto il mercato voglia pagare”.
Retelit, comunque, è pronta a entrare in gioco mettendo a disposizione la propria infrastruttura, anche se non ha ancora “stretto accordi con le aziende che hanno ottenuto le frequenze: aspettavamo la conclusione dell’asta”. Un aggiornamento, infine, è stato fatto da Protto in merito all’attivazione del golden power su Retelit per il cambio della governance: “Abbiamo fatto ricorso al Tar – ha detto e siamo piuttosto fiduciosi e convinti delle nostre ragioni”.