La banda larga costa e assicurarsi di raggiungere con le nuove reti
ultraveloci l’intera nazione, campagne comprese, costa anche più
di quanto si pensi. Lo afferma alla Bbc Steve Robertson, chief
executive di Bt Openreach: il progetto del governo di portare la
banda larga a tutto il Regno Unito non può realizzarsi, dice il
top manager, senza finanziamenti pubblici di almeno 2 miliardi di
sterline.
Londra ha indicato di voler rendere la Gran Bretagna il leader
europeo della banda larga ultraveloce entro il 2015, portando in
ogni casa connessioni ad almeno 2 Mbps. Tuttavia il governo ha
anche invitato l’industria a muoversi autonomamente e risolvere
da sola i problemi di finanziamento. Così, a parte 175 milioni di
sterline stanziati dal progetto Digital Switchover (lo spegnimento
della tv analogica), non ci sono molti altri fondi pubblici a
disposizione per il roll-out delle nuove reti.
Il ministro della Cultura, Jeremy Hunt, ha dichiarato alla Bbc che
il governo è fiducioso di poter rispettare i propri obiettivi:
“Stiamo vagliando le soluzioni possibili e potremmo continuare a
usare i soldi del canone della Bbc, se necessario”. Oggi Hunt
riunisce i principali player dell’industria per raccogliere idee,
stimolare “un lavoro congiunto e ottenere suggerimenti su come
possiamo aiutare a raggiungere l’ambizioso obiettivo”.
Bt ha già fatto sapere che l’impegno pubblico deve essere
maggiore. Occorrono circa 2 miliardi di sterline per portare la
Gran Bretagna sul podio delle nazioni connesse con
l’ultra-broadband. I soldi possono venire dalle autorità locali,
dal governo centrale o dall’Unione europea.
L’azienda sta spendendo da parte sua 2,5 miliardi di sterline per
portare i servizi della banda larga super-veloce a circa due terzi
delle case britanniche. Ma resta fuori un terzo delle abitazioni.
"Non possiamo lasciarle nella corsia per i veicoli lenti. Oggi
il broadband è un elemento essenziale per la vita economica e
sociale”, afferma Steve Robertson.
Il governo sta studiando i costi dell’implementazione della banda
larga veloce nelle aree non fornite e presto avvierà tre test
pilota. La società di ricerche Point Topic stima che circa 2
milioni di case in Uk si connettono a velocità inferiori a 2 Mbps.
Alcune si trovano in zone remote, ma altre sono sparse in villaggi
vicini a città più grandi. L’analista Tim Johnson teme che il
governo dovrà vedersela con un impegno più gravoso del
previsto.
"Queste due milioni di abitazioni non si trovano in aree ben
definite. L’unico modo per raggiungere gli esclusi è di
aggiornare il servizio nell’intera regione”, afferma. E ciò
farebbe esplodere i costi di realizzazione della banda larga
universale a quasi 5 miliardi di sterline, secondo Point Topic.
"Il rischio è che la mancanza di soldi e la ricerca di facili
ritorni finisca col limitare il programma dei 2 Mbps alle aree più
remote, dimenticando quelle meno nascoste ma ugualmente non
servite”, spiega Johnson.
E poi c’è un altro problema, almeno a quanto sostengono i
piccoli provider, come Rutland Telecom, che stanno cercando di
darsi da fare nelle piccole comunità per portare i servizi su
banda larga. Per valutare i costi dell’implementazione della
fibra, queste società devono sapere a quale centralina le case
sono connesse, ma Rutland Telecom sostiene che Bt si rifiuta di
comunicare questa informazione cruciale. Bt nega e ribatte di avere
un sistema manuale per la comunicazione dei dati, in piena
ottemperanza con quanto previsto dalla Ofcom; se altre aziende
chiederanno in futuro gli stessi dati, il sistema potrebbe essere
automatizzato.
“Risolvere questi piccoli problemi regolatori potrebbe fare una
grande differenza”, conclude Johnson. "Obbligare Bt e altri
grandi gruppi ad aprire al mercato i dati sulla loro infrastruttura
è una misura semplice ma molto efficace che il governo può
prendere per favorire la creazione della rete di banda larga
ultra-veloce su cui punta”.