Un open network aperto naturalmente alle organizzazioni che hanno come core business i servizi di telecomunicazione, ma disponibile anche per tutte le imprese che hanno l’interesse a raggiungere l’utente finale con applicazioni innovative basate sulle tecnologie digitali. È questo ciò a cui sta lavorando OpNet, in una strategia di crescita che prevede accordi con utilities e con soggetti di altri verticali accomunati da obiettivi simili. A delineare la roadmap della nuova Linkem, che ha cambiato nome a ottobre, è il Cto Cosimo Buccella, intervenuto all’edizione 2022 di Telco per l’Italia, l’evento organizzato da CorCom che si è tenuto stamattina a Roma.
La nuova strategia di Opnet
“L’evoluzione di Linkem, che ha visto lo scorporo delle attività Retail, passate ad agosto in capo a Tiscali, ha dato vita alla prima società 5G wholesale italiana”, ha detto Buccella. “Ci siamo infatti trasformati da operatore verticalmente integrato a specialista della vendita all’ingrosso di servizi 5G, rispetto ai quali, negli anni passati, abbiamo maturato un’esperienza significativa attraverso lo sviluppo della tecnologia Fwa”. Partendo da una copertura Fwa del 70% della popolazione italiana, infatti, Linkem ha cominciato ad aggiornare la parte radio dell’infrastruttura, il che ha permesso di portare il 5G stand alone al 25% del mercato. “Siamo nel pieno della trasformazione infrastrutturale, e nel corso del 2023, estenderemo la portata del 5G per abilitarne le funzionalità a maggior valore, tra cui il network slicing e l’egde compting”, ha precisato Buccella. Il che, a cascata, consentirà di mettere a disposizione del mercato nuovi servizi a valore aggiunto.
Focus su Pmi e Utilities
“Il focus sarà sulle Pmi, con l’attivazione delle prime reti private 5G, ma resteremo aperti nei confronti di tutti i soggetti, dagli operatori Tlc meno infrastrutturati alle società del settore utilities, ponendoci come partner per la connettività a 360 gradi: puntiamo a un approccio molto targettizzato per modello business con servizi di progettazione per l’automazione dei servizi”.
Del resto, ha rimarcato Buccella, il nome OpNet è la crasi di open network, e l’apertura sarà il pilastro della strategia di crescita del gruppo nei prossimi anni. “Una crescita che, soprattutto rispetto al settore delle utilities, farà leva su tre caratteristiche fondamentali del verticale: il rapporto consolidato con il cliente finale, con spazi per l’introduzione di nuovi servizi e prodotti; la vicinanza alla pubblica amministrazione, con la possibilità di lavorare assieme su progetti ad hoc per l’erogazione di servizi digitali dedicati ai cittadini; e naturalmente il bisogno di connettività per l’attivazione di strumenti di controllo e gestione delle infrastrutture di distribuzione”.