Caio: ‘La rete è un monopolio naturale’

Pubblicato il 20 Mag 2009

“Una sola rete per tutti gli operatori, e poi la competizione si
farà sui servizi”. Questa, secondo Francesco Caio consulente del
governo per la banda larga, la base di partenza del dibattito che
dovrebbe portare alla definizione di un piano nazionale per il
broadband. Ospite al convegno organizzato del Pd, intervistato dal
vicedirettore del quotidiano la Repubblica Massimo Giannini, Caio
ha fatto il punto sul rapporto presentato al governo italiano.

“Non solo in Italia, ma in tantissimi Paesi dell’Ocse e
dell’Europa la banda larga è finita nell’agenda di polica
industriale dei governi. Il tema vero è ora capire se esiste un
ruolo degli Stati in questo passaggio alle infrasttutture digitali
oppure se il mercato è in grado di fornire velocità di sviluppo
funzionali alle ambizioni dei Paesi”. Secondo Caio è positivo
l’atteggiamento del governo Berlusconi: “C’è un tentativo
reale di capire di cosa si sta parlando. Un segno di attenzione
forte al tema della banda larga”.
“Nessun Paese ha la ricetta universale – prosegue Caio -: il
punto di partenza è diverso, quindi ogni viaggio è diverso. Ma
c’è un comun denominatore, si deve fare una sola rete e poi
individiare la win win situation, il luogo magico dove si
mantengono le dinamiche concorrenziali, si garantisce chi investe e
si tiene alta la qualità del serizio”.

Oltre alla realizzazione delle Ngn bisognerà pensare anche a
garantire la qualità della rete in rame: “L’Agcom faccia un
lavoro serio e importante di controllo – spiega Caio – per misurare
l’effettiva qualità della banda larga disponibile ai cittadini.
Questa misurazione consentirà di fare da base al successivo
intervento per la realizzazione della rete”.
Sullo stimolo di domanda di banda larga, secondo Caio
quest’ultima sarà trainata dall’evoluzione dei terminali e
dallo sviluppo dei servizi della PA. “Il piano E-gov 2012 del
ministro Brunetta è ottimo. Ma bisognerà mettere mano alla
semantica degli impianti doccumentali. Serve intervenire sugli
standard e sull’interoperabilità”.

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