“Il tema non è il dossier Telecom ma la capacità dell’Italia di rispettare i target dell’Agenda digitale europea al 2020″. Cosi’ Francesco Caio, da poco scelto dal presidente del Consiglio Letta insieme ad altri due esperti per redigere un rapporto sullo stato degli investimenti sulla rete, ha risposto a chi gli chiedeva da quali punti intendesse iniziare questo suo lavoro che naturalmente coinvolge in prima battuta Telecom. Si deve “capire – ha aggiunto a margine del convegno del Consorzio Cbi – se gli standard dei vari operatori consentano all’Italia di rispettare” questi target.
Pronto a collaborare con Caio si è detto l’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano che stamattina ha, appunto, visto mister Agenda digitale. “Dei tre saggi ne conosco due. Quello che non conosco, Scott Marcus, ha un curriculum da spavento, veramente impressionante. Pogorel è un grande esperto di frequenze. Caio è un amico e ci conosciamo da anni, le tlc le conosce molto bene ed è un uomo pragmatico, per cui andiamo molto d’accordo”.
“Gli ho chiesto di cosa avesse bisogno per metterglielo subito a disposizione – ha detto l’Ad – Abbiamo già nominato un nostro referente interno, in modo che possa dialogare con lui”. Secondo Patuano “quello che ci dobbiamo aspettare da questo trio è un giudizio che ammazzi i tanti “io penso che”, visto che siamo un po’ tutti allenatori della Nazionale di calcio, ma poi alla fine di Prandelli ce ne è uno solo e anche piuttosto bravino. Ci dovranno dire se condividono il nostro Piano sulla rete e in un’ottica dialettica, prenderò con grande apertura mentale i loro suggerimenti. Tuttavia ho una certezza – ha concluso Patuano – dove non arriva Telecom a fare la rete, non ci arriva nessuno”.