“Uno spezzatino non coordinato”. Il presidente dell’Agcom
Corrado Calabrò ha definito con queste parole, a
margine di un'audizione presso la commissione Trasporti della
Camera in tema di numerazione dei canali del digitale, il rischio
sullo sviluppo delle reti a banda larga di nuova generazione.
"L'impressione – ha detto Calabrò – è che le pur
apprezzabili vie progettuali proposte, quelle di Telecom Italia e
quelle degli operatori alternativi, offrano una visione di quello
che si può fare ma non ancora di quello che concretamente ci si
impegna a fare. E questo non basta. Si rischia di essere troppo
lenti e di fare uno spezzatino non coordinato. Ci vuole
un'iniziativa complessiva analoga a quella, ad esempio, avviata
in Francia, un progetto per una 'fiber nation' con una
cabina di regia ben salda che evitano costose duplicazioni delle
infrastrutture civili e faccia fare all'Italia il salto di
qualità di cui ha bisogno".
Il commento di Calabrò è arrivato mentre a
Trento il numero uno di Telecom Italia,
Franco Bernabè, in occasione della presentazione
di 'Trento Rise' (Trento Research Innovation Education
Sistem) – il consorzio finalizzato nella ricerca in IT, di cui
Telecom è partner insieme alla Provincia di Trento – annunciava
che “il Trentino sarà un caso scuola per la realizzazione della
rete di nuova generazione in fibra ottica, che in tutta la regione
sarà realizzata entro il 2016”.
Il Piano Telecom-Provincia di Trento prevede la realizzazione della
banda larga di seconda generazione entro il 2013 e della rete di
nuova generazione Ngn a totale copertura del territorio entro il
2016. "Sarà formata una società – ha detto Bernabè –
partecipata da Telecom, Provincia di Trento e da altri per
realizzare l'infrastruttura passiva e che darà la fibra in
affitto o in leasing a chi la chiederà. Si tratta di un progetto
molto ambizioso che richiederà in parallelo lo sviluppo di
applicazioni che dovranno essere veicolate nella nuova rete. Questo
tipo di progetto su scala regionale può funzionare molto
bene".
Lombardia, Basilicata e
Sardegna le altre regioni con cui Telecom è in
trattativa per replicare il progetto pilota del Trentino:
"Vogliamo fare cose concrete per far vivere meglio le persone
ed avere delle città intelligenti", ha detto Bernabè, il
quale alla domanda sull’eventuale partecipazione ai progetti di
altri operatori di Tlc ha risposto che "per ora ci sono tanti
intorno che chiacchierano, mentre noi partiamo da progetti
concreti".
Si muove sul fronte dell’ultrabroadband anche la Provincia di
Roma che collabora al progetto "Roma Città
Digitale" della Uir per realizzare entro il 2013 una
rete in fibra ottica di nuova generazione sull'intero
territorio della Capitale e abbattere il digital divide nelle aree
provinciali di particolare interesse per il sistema produttivo.
"A Roma cinque centrali sono già state collegate alla rete
ottica. L'investimento fino ad oggi ammonta a 10 milioni, ma
complessivamente ne occorreranno alcune centinaio”, ha
sottolineato Stefano Pileri, vice
presidente della Uir, durante la conferenza stampa tenuta insieme a
Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di
Roma, e Augusto Regina, presidente della Uir.
"Il progetto – ha aggiunto Pileri – ha avuto una particolare
accelerazione sul litorale, dove Telecom Italia ha recentemente
abilitato la centrale di Castel Fusano alla banda larga".
Inoltre nell'ambito del progetto "Provincia Wi-Fi",
sono stati installati dalla Provincia tre hot spot per la
connessione senza fili gratis. Complessivamente gli hot spot
installati sono 262, 138 a Roma e 124 in provincia, e consentono la
copertura di 65 comuni, il che fa di Roma l'area Wi-Fi più
estesa d'Europa. "Tutto questo non rappresenta un fiore
all'occhiello per noi – ha puntualizzato Zingaretti – ma un
potente vettore per l'innovazione e il miglioramento dei
servizi".