I soldi pubblici per la banda larga non ci sono. Oramai è un dato
di fatto. Le esternazioni del sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio Gianni Letta sono inequivocabili. “I soldi arriveranno
quando la crisi sarà finita”, ha detto ieri Letta in occasione
della presentazione delle Giornate di studio marconiane. Gli 800
milioni di euro, determinanti per l’attuazione del Piano Romani
anti digital divide e del Piano E-gov di Renato Brunetta, al
momento restano “congelati”.
Sulla questione il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò ha
commentato con un “me l’aspettavo”. E ha rilanciato
sull’importanza di un intervento “altro”. Quello della Cassa
depositi e prestiti su cui già durante il meeting di Beetween di
Capri lo stesso presidente della Cdp Franco Bassanini aveva dato la
propria disponibilità. “Diventa prezioso l’intervento della
Cassa”, ha detto Calabrò.
Sul mancato arrivo delle risorse pubbliche cominciano a farsi
sentire le reazioni degli addetti ai lavori, gli operatori di Tlc.
L’Ad di Fastweb Stefano Parisi non drammatizza. “I nostri
investimenti non sono legati all'intervento del governo”