"Senza la fibra, l'Italia va al capolinea". Lo ha
detto il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, che oggi è
stato ascoltato in audizione alla Camera. "L'Autorità
ha avviato una consultazione pubblica sul documento contenente le
regole sulle Ngn – ha ricordato – Regole necessarie e
imprescindibili per tutti, quali che siano le modalità di
investimento sulla nuova rete, e che dopo i 45 giorni di
consultazione approveremo subito". Nel documento in
consultazione, ha aggiunto "tendiamo a favorire gli
investimenti congiunti sulla Ngn, un assist importante al Tavolo
Romani". Ma se poi non si agisce in concreto "rimaniamo
alle azioni virtuali – ha avvertito – Finora ho sentito buone
intenzioni, ma pochi impegni concreti".
Il numero uno di Agcom ha inoltre detto che il 3 febbraio prossimo
il Consiglio dell'Agcom potrebbe dare il via libera
all'offerta di Telecom Italia per la banda larga a 100 mega.
"Io ci spero – ha precisato – Gli uffici stanno lavorando
fortemente per cercare di migliorare l'offerta perché sia la
più conveniente e la più accessibile".
Il servizio Internet a 100 mega doveva partire prima di Natale ma
mancava, appunto, l’ok dell’Authority. Lo scorso settembre,
dopo aver annunciato i piani per il lancio di Internet a 100 mega,
Telecom Italia aveva chiesto all'Agcom l'autorizzazione ad
avviare la commercializzazione. L'iter autorizzativo è stato
però frenato da alcuni intoppi burocratici, in particolare dalla
necessaria pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della delibera
dell'Autorità sui cosiddetti "test di prezzo", il
sistema per valutare la replicabilità di un'offerta lanciata
da un operatore notificato, che ha cioè un forte potere di
mercato. Solo dopo la pubblicazione della delibera, avvenuta alla
fine di ottobre, il gruppo telefonico ha potuto presentare la
richiesta formale all'Agcom.
Il progetto di Telecom Italia prevede la fornitura di banda
ultralarga in un primo gruppo di città italiane – Roma, Milano,
Torino, Bari, Catania e Venezia – e successivamente in altre 7 –
Bologna, Genova, Napoli, Firenze, Palermo, Padova e Verona – per un
totale di 13. Il piano in fibra prevede di cablare 30 città entro
il 2013.
Il piano prevede che sviluppo della rete di accesso di nuova
generazione affianchi la rete esistente, ma in prospettiva si avrà
una rete completamente rinnovata in grado di garantire il trasporto
ottimale delle diverse tipologie di traffico (dati, video, voce,
ecc.) che hanno requisiti molto differenti in termini di richiesta
di banda.
Per la posa dei cavi a fibra ottica verranno sfruttate le
infrastrutture esistenti e, dove necessario, per gli scavi verranno
utilizzate tecniche e strumentazioni innovative a basso impatto
ambientale. Si tratta delle cosiddette “mini-trincee” che
consentono, grazie a scavi di pochi centimetri di larghezza e di
soli 30 centimetri di profondità, di ridurre fino all’80% i
costi socio ambientali in termini di disagi per i cittadini e per
le amministrazioni, del 67% gli incidenti sul lavoro e dell’80% i
tempi necessari per la realizzazione di infrastrutture di Tlc.