LA VERTENZA

Call center 4U: a Palermo a rischio 175 lavoratori, sindacati in rivolta

L’azienda ha aperto la procedura di mobilità per 165 operatori e 10 componenti di staff. Slc e Fistel: “Vogliono smantellare la realtà produttiva locale, le istituzioni nazionali e locali intervengano”

Pubblicato il 22 Apr 2015

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Non c’è pace per i call center siciliani. Dopo la vertenza Almaviva, conclusasi positivamente con un accordo tra azienda e sindacati, scoppia il caso 4U: l’azienda nei giorni scorsi ha comunicato a 175 lavoratori (165 operatori e 10 componenti di staff) l’avvio della procedura di mobilità. “A Palermo, e nel settore dei call center, 175 operatori stanno perdendo il posto di lavoro nel silenzio assordante, chiediamo un forte impegno delle istituzioni locali regionali e nazionali per i lavoratori della 4U”, sottolinea Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo-Trapani,

“Serve un forte coinvolgimento delle istituzioni a tutti i livelli, si facciano promotori di iniziative mirate anche alla ricerca di nuovi investitori. Chiediamo subito l’apertura di un tavolo nazionale al Mise – dice Assisi – Il sistema è sempre quello, si delocalizzano le commesse creando aziende satellite come le scatole cinesi e in questa totale deregolamentazione a pagare sono sempre e solo i lavoratori, come i 175 della 4U”.

Anche la Slc Cgil esprime forte preoccupazione. “Chiediamo aiuto alle istituzione locali e nazionali per evitare anche un solo licenziamento dei 364 dipendenti del call center 4U – evidenzia è Francesco Brugnone, rappresentante Slc Cgil del call center 4U – Le istituzioni si facciano carico della realtà produttiva palermitana, che non può scomparire dal territorio. A parte Almaviva, leader di mercato nell’ousourcing, anche il call center 4U è una realtà che dà lavoro ai palermitani”.

“Aver aperto la procedura per 175 lavoratori, con un tavolo istituzionale aperto, significa incrinare i rapporti e la possibilità di trovare soluzioni – aggiunge Brugnone – L’Ad di 4U ha disatteso l’accordo siglato a gennaio sul piano di rientro degli stipendi. la busta paga di marzo, che doveva essere erogata entro il 5 aprile, non è stato versato nemmeno alla scadenza contrattuale del 15 aprile.

“In maniera unilaterale, senza darne comunicazione nemmeno all’assessorato, quando ha aperto la procedura di mobilità, l’amministratore delegato ha rinviato il pagamento delle spettanze al 30 aprile – conclude Brugnone – L’azienda, da noi, non ha portato un solo lavoro, solo la mobilità, ma intanto continua a fare utili con i franchising in giro per la Sicilia. Sappiamo che in questi giorni stanno aprendo altri call center in franchising a Palermo, chiamati 4U Italia o Key 4U, che lavorano le commesse girate da 4U. Se non si vuole fare morire i call center palermitani, già minacciati dalle delocalizzazioni, le istituzioni politiche devono dare un segnale forte, intervenendo e facendo applicare le leggi del settore”.

4U Servizi ha visto negli ultimi tre anni una crescente riduzione della domanda – spiegano dall’azienda – pari a circa il 47-48%, da parte dei propri clienti. La Società ha cercato, già in passato, di limitare il più possibile le ricadute negative di questa crisi e di salvaguardare i livelli occupazionali, come testimonia l’interruzione a giugno 2012 di una prima procedura di mobilità avviata con la dichiarazione di 101 esuberi – che aveva inizialmente condotto a 19 licenziamenti – revocati in seguito all’intervento delle Istituzioni e dei Sindacati. Dopo lunghe trattative tra il management della Società, le Istituzioni e i Sindacati per trovare una valida alternativa agli esoneri, si era giunti nel 2012 alla sottoscrizione dell’Accordo di Solidarietà e alla revoca quasi totale dei licenziamenti effettuati. Trascorsi due anni si è però purtroppo arrivati alla naturale scadenza di tali contratti di solidarietà, che secondo le attuali normative non sono rinnovabili”.

“Peraltro il contratto di solidarietà – si legge in una nota dell’azienda – seppur risolvendo le problematiche relative alla tenuta occupazionale, ha creato ulteriore indebitamento per 4U Servizi che ha anticipato ai lavoratori l’8% della Quota di Solidarietà relativa all’intero 2014 che sarebbe stata di competenza statale e per cui la Società attende ancora il rimborso. Ad agosto 2014, in prossimità della scadenza dei contratti di solidarietà, 4U Servizi aveva avviato una nuova procedura di mobilità con la dichiarazione di 146 esuberi. Anche in questo caso, grazie all’importante contributo delle Istituzioni e dei Sindacati, si era riusciti a evitare tagli al personale ricorrendo alla cassa integrazione in deroga, avviata a novembre 2014 e con termine previsto entro il 31 maggio 2015, ma non ulteriormente prorogabile come prescritto dalle delle normative vigenti”.

“Secondo le norme attuali 4U Servizi non ha pertanto possibilità di accedere a ulteriori ammortizzatori sociali e si vede oggi costretta ad avviare una procedura di riduzione del personale. Dei 370 dipendenti di 4U Servizi, tutti regolarmente assunti con contratto a tempo indeterminato – prosegue il comunicato – a essere interessati dai tagli al personale saranno in 175. Nonostante i tentativi e le numerose iniziative volte a riportare la Società ai livelli pre-crisi, a causa della perdita di numerose commesse di lavoro e del relativo fatturato, a oggi 4U Servizi, pur avendo accolto tutti i suggerimenti che hanno permesso sino a oggi di mantenere inalterati i livelli occupazionali con sacrifici economici sia da parte della Società che dei lavoratori, non è più in grado di sostenere i costi fissi ai quali la struttura è soggetta e si vede pertanto costretta all’avvio di questo processo di ristrutturazione del personale”.

“A differenza di numerose società che hanno scelto la via della delocalizzazione al fine di sfruttare gli sgravi fiscali e un costo inferiore della forza lavoro, per 4U Servizi il legame con il territorio in cui opera e il rispetto per il proprio capitale umano restano elementi fondamentali – concludono dall’azienda – come confermato da ben otto aumenti di capitale in soli tre anni effettuati dagli azionisti della Società, che hanno dimostrato di continuare a credere in 4U e di volere fornire strumenti utili per tornare a essere competitivi. A oggi l’unica soluzione possibile appare, quindi, la ristrutturazione del personale: 4U Servizi è comunque aperta al dialogo e a ulteriori suggerimenti e si augura che il Governo, le Istituzioni locali e le Organizzazioni Sindacali contribuiscano insieme all’Azienda a trovare una soluzione in grado di minimizzare l’impatto che l’avvio della procedura di mobilità produrrà”.

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