LA CRISI

Call center: BT Italia valuta acquisizione della sede Accenture di Palermo

La telco ha avviato contatti con l’azienda che gestisce il centro siciliano: “Ma al momento non ci sono le condizioni per l’accordo”. Oggi al Mise il tavolo sul futuro dei 262 addetti. L’appello della Slc: “BT torni a trattare”

Pubblicato il 27 Nov 2014

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BT Italia valuta di rilevare il contact center di Palermo, al centro di una lunga vertenza che ha portato al licenziamento di 262 addetti di Accenture. Lo riferisce la società stessa. “Dopo aver proposto un piano industriale di rilancio del centro di Palermo con garanzie occupazionali pluriennali per i lavoratori che non ha riscosso il consenso delle parti sociali BT – si legge in una nota – ha infatti nei giorni scorsi avviato contatti con l’azienda che gestisce il centro valutare anche l’acquisizione del ramo d’azienda, ricercando un modello di business che abbia una propria sostenibilità a fronte di indispensabili condizioni organizzative ed economiche capaci di dare stabilità competitiva al futuro del centro”.

“Ad oggi la ricerca di queste condizioni, che coinvolge in modo significativo anche e non solo le parti sociali, non è ancora giunta ad un livello di maturazione tale da consentire di indirizzare efficacemente la trattativa”, conclude BT. Di conseguenza l’azienda non partecipa al tavolo ministeriale di oggi, non potendo portare “un contributo risolutivo” pur restando inalterata “la volontà di trovare una soluzione positiva alla vicenda”.

Pronta la risposta dei sindacati. “Leggiamo con una certa sorpresa la nota con cui British Telecom spiega le ragioni per cui ha disertato, per la seconda volta il tavolo convocato dal Ministero del Lavoro per provare a risolvere la crisi occupazionale della Accenture Outsourcing di Palermo – dice la Slc Cgil – Apprendiamo come l’azienda stia lavorando ad un progetto di acquisizione del ramo d’azienda e che ci sarebbero ancora dei problemi. Ci chiediamo allora perché BT non ritenga il tavolo del Ministero del Lavoro il luogo deputato a risolvere questi problemi e cercare soluzioni serie, in linea con le norme, e di lungo periodo.”

“Come Slc Cgil – prosegue la nota – continuiamo a pensare che ogni incontro mancato sia una occasione persa per risolvere il dramma di 262 famiglie. E’ il caso che BT torni al tavolo quanto prima, illustri a tutti, in trasparenza, questo nuovo piano e, insieme a tutte le parti coinvolte, lavori per risolvere gli eventuali problemi. Continuare a negarsi non fa che alimentare il sospetto che non si voglia in realtà risolvere un bel niente mentre, nel frattempo, i tempi della procedura di licenziamento scorrono inesorabili.”

La trattativa tra aziende e sindacati sulle sorti dei 262 addetti di Accenture che lavoravano a una commessa di BT Italia, si è interrotta il 7 ottobre. Le due aziende avevano ribadito la proposta avanzata nei giorni precedenti, sulla quale i sindacati avevano già espresso più di una perplessità: ricollocazione del 70% del personale in una società del gruppo BT e il restante 30% in una società di Accenture, vincolando l’accordo ad un abbassamento dei livelli retributivi e alla sottoscrizione di verbali di transazioni individuali per tutti i 262 lavoratori, con rinuncia di rivalsa per il precedente rapporto di lavoro.

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