Si scalda la partita dei call center Wind di Palermo. Questa mattina un centinaio di lavoratori ha occupato il negozio dell’operatore nel capoluogo siciliano per manifestare contro la gara che potrebbe ridimensionare i volumi di attività nel sito, mettendo a rischio 1700 lavoratori di Almaviva che gestisce la commessa fino ad aprile.
“Stiamo seguendo con attenzione gli sviluppi – dice a CorCom, Salvo Ugliarolo segretario generale della Uilcom – Bisogna lavorare per scongiurare le perdita di posti di lavoro in un territorio, come la Sicilia, nel quale si avrebbero terribili ricadute in termini sociali”.
“La partita del call center di Palermo – spiega il sindacalista – mette in luce con sempre maggiore forza a necessità di rivedere le regole del settore. A cominciare da quelle relative ai cambi d’appalto: è necessario che nell’affidamento delle gare i minimi contrattuali siano il parametro base. L’obiettivo è stroncare il fenomeno delle delocalizzazioni ed evitare l’eccessivo ricorso agli ammortizzatori sociali per abbattere il costo del lavoro che nei call center, rappresenta la prima voce di spesa per le imprese”.
Nelle scorse settimane Almaviva ha comunicato ai lavoratori siciliani che se la commessa Wind non dovesse essere riassegnata, partiranno 1.500 licenziamenti di lavoratori dipendenti e non verranno rinnovati 200 lavoratori a progetto.
“In conseguenza di ciò verrebbero interrotti i 2mila contratti di solidarietà attivati – spiega Rosalba Vella, della segreteria Slc-Cgil di Palermo e rappresentante dei lavoratori di Almaviva – L’esito della gara è ancora incerto, perché il cliente Wind ha assegnato soltanto i lotti di traffico della Calabria e non ha ancora deciso a chi affidare le restanti parti. La situazione per tutta l’azienda sarebbe, in questo caso, veramente devastante. L’azienda, per fronteggiare i restanti esuberi a livello dei singoli sito, sarebbe intenzionata ad attivare la cassa integrazione straordinaria con percentuali diverse per commessa”.