Nel settore Tlc il processo di tutela dei lavoratori non subordinati fa un altro passo in avanti. Asstel, Assocontact e le organizzazioni sindacali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno, infatti, sottoscritto un nuovo accordo che riguarda gli oltre 35.000 lavoratori co.co.co che svolgono attività in modalità outbound dei call center.
Quello firmato oggi è integrativo dell’accordo collettivo siglato nell’agosto 2013 con cui, per la prima volta in Italia, è stato introdotto un ambito di tutele contrattuali per questi lavoratori, stabilendo una piattaforma di regole, diritti e welfare. Le novità legislative intervenute nel frattempo e l’esperienza maturata nei due anni trascorsi dalla firma, hanno portato le parti sociali a rivisitarne alcuni aspetti economici e normativi. In particolare, l’ambito di attuazione è stato ampliato a tutte le imprese che applicano il contratto delle Tlc superando il vincolo dell’associazione ad Asstel e Assocontact. Nei prossimi mesi, inoltre, le parti si impegnano sia a individuare le condizioni per attivare l’ente bilaterale che deve assicurare tutele in caso di malattia o gravidanza, sia a valutare, in relazione alle condizioni di mercato e alle azioni poste in essere dalle parti, la sostenibilità economica dell’aumento del minimo garantito.
“Le attività di call center in outsourcing sono cruciali per lo sviluppo dell’economia digitale – afferma Dina Ravera presidente di Asstel – Il nostro impegno è indirizzato a favorire una politica industriale di crescita complessiva di questo comparto con investimenti, innovazione tecnologica, tutele e sviluppo delle competenze dei lavoratori. Proprio per questo è fondamentale garantire una corretta concorrenza attraverso accordi collettivi nazionali, come quello che abbiamo siglato oggi, in grado di offrire un quadro di maggiori certezze alle imprese e ai lavoratori”.
L’accordo interviene due settimane dopo che tutte le parti sociali hanno evidenziato al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i potenziali effetti distorsivi del mercato dei call center dovuti all’applicazione di altri contratti che prevedono trattamenti economici e normativi di minor tutela dei lavoratori. Lo stesso ministero ha quindi precisato che la legge è chiara nell’attribuire rilevanza solo agli accordi firmati da organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale.
Per il presidente di Assocontact Roberto Boggio rileva che quest’accordo “rappresenta un importante momento di condivisione tra tutte le parti per una regolamentazione del settore e una migliore qualità dei servizi erogati a favore di consumatori e cittadini”.