LA CRISI

Call center, Poletti: “Almaviva ritiri i licenziamenti”

Il ministro del Lavoro: “Serve riprendere il confronto per verificare possibili alternative ai tagli”. L’azienda risponde: “Apprezziamo le dichiarazioni del governo e gli impegni rinnovati, ma sulla riorganizzazione andiamo avanti”

Pubblicato il 22 Mar 2016

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“Invitiamo Almaviva a revocare la comunicazione di avvio della procedura di mobilità per tremila lavoratori ed a rendersi disponibile a riprendere e sviluppare il confronto con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni per verificare le possibili alternative ad una decisione che produrrebbe una situazione pesante dal punto di vista sociale, peraltro in territori che già scontano difficoltà occupazionali”. Lo afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, aggiungendo che “da parte nostra c’è la conferma dell’impegno a favorire una soluzione positiva, riprendendo la discussione alla riunione del tavolo già convocata per il 18 aprile”.

Poletti ricorda come “il Governo, nell’ambito dell’attività dedicata alla gestione delle situazioni di crisi, ha dedicato una specifica attenzione al settore dei call center, con l’apertura di un tavolo dedicato e con l’adozione di provvedimenti – dagli ammortizzatori sociali, alla deducibilità totale dalla base di calcolo dell’Irap del costo del lavoro a tempo indeterminato, dal finanziamento dei contratti di solidarietà all’abolizione del massimo ribasso sugli appalti – tutti mirati – sottolinea – a migliorare il contesto in cui operano le aziende del comparto”.

La risposta di Almaviva alla sollecitazioni del ministro non si è fatta attendere. In una nota si “accoglie con soddisfazione le dichiarazioni” di Poletti “che dimostrano la rinnovata volontà, anche dopo gli impegni formali in questo senso assunti con l’azienda in sede istituzionale nel dicembre 2014, di risolvere gravi irregolarità e comprovate distorsioni che hanno nel tempo colpito il settore ed in maniera particolare la società”. Ma Almaviva andrà comunque avanti nella riorganizzazione che prevede il taglio di circa 3mila lavoratori: 1.670 a Palermo, 918 a Roma e 400 a Napoli.

“Tale soddisfazione, assieme alla conseguente e auspicabile prospettiva di un mercato più stabile e rispettoso delle regole, non può comunque esimere l’azienda dall’affrontare il percorso di riorganizzazione – spiega la nota – Una responsabilità strettamente riferita all’ulteriore pesante peggioramento dei dati economici verificatosi in questo periodo, nonostante il ricorso agli ammortizzatori sociali e alle diverse azioni messe in campo, nonché ai doveri degli Amministratori a tutela del perimetro aziendale e dell’intero tessuto occupazionale”

“Tale percorso, com’è noto, prevede al suo interno precisi momenti di confronto sindacale e istituzionale che costituiranno sicuramente il luogo deputato a rappresentare in maniera incontrovertibile la situazione e a verificare, come disciplinato dalla legge, ogni possibile soluzione a difesa dell’occupazione – conclude Almaviva – Rimane comunque ferma ogni disponibilità al confronto, posizione che ha sempre caratterizzato, come facilmente verificabile, percorso e cultura aziendale.

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