Accordo tra sindacati e imprese sulla disciplina dei cambi d’appalto dei call center. La firma tra Assotelecomunicazioni–Asstel, che nel sistema Confindustria rappresenta la filiera delle telecomunicazioni, e le segreterie generali e nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil è arrivata oggi, su un accordo che in attuazione di quanto previsto dalla legge n. 11 del 2016 disciplina la gestione dei rapporti di lavoro in caso di cambi di appalto con il medesimo committente e per la medesima attività. L’accordo (qui i punti principali) individua le modalità e le condizioni con le quali ciò dovrà avvenire, oltre a stabilire con una procedura i tempi di confronto tra le parti.
L’intesa raggiunta è operativa fin da subito e andrà a formare parte integrante del rinnovo del CCNL TLC, che conferma ancor di più il proprio ruolo di riferimento per il settore dei call center. Sarà proprio in sede di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro della filiera che verranno definite regole chiare e comuni, assegnando alla contrattazione aziendale il compito di metterle in pratica e farle vivere adattandole alle singole e specifiche realtà.
Quello raggiunto oggi, spiegano i firmatari in un comunicato, “rappresenta un nuovo e più avanzato punto di equilibrio nell’ambito di relazioni industriali, con obiettivi condivisi di sviluppo aziendale e crescita del benessere delle persone, dimostrando la capacità di rispondere con tempestività agli impegni assunti anche in sede istituzionale, senza perdersi in una ritualità non più in linea con le sfide che ci attendono”.
Sindacati e imprese, “ritenendo utile un quadro di riferimento omogeneo” trasmetteranno l’intesa al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministero dello Sviluppo Economico.
Improntato alla soddisfazione anche il commento di Roberto Boggio, presidente di Assocontact, l’associazione nazionale dei contact center in outsourcing: “Finalmente un atto di responsabilità a tutela di un settore che deve crescere in qualità e competitività, senza dimenticare le dinamiche occupazionali del nostro paese”, afferma. “Dopo anni di schizofrenia nei cambi appalto, con situazioni che hanno determinato non poche crisi aziendali – prosegue Bggio – finalmente sono state definite le modalità operative nei contratti collettivi nazionali di lavoro per tutelare l’occupazione e le aziende di outsourcing nei cambi di appalto da un fornitore all’altro. L’introduzione di queste nuove disposizioni dovrebbe finalmente consentire uno sviluppo di qualità del settore, che da oggi dovrà necessariamente premiare l’innovazione e la capacità manageriale nella competizione tra le imprese di outsorcing, senza ledere la possibilità di ingresso di nuovi competitori, ma neppure sacrificando aziende e professionalità radicate nel mercato”. “Migliorare la qualità è ciò che si augura ogni consumatore che dialoga con un contact center – conclude Boggio – siamo ottimisti che il traguardo raggiunto oggi possa aprire una nuova stagione di sviluppo qualitativo del settore, con regole eque ed uguali per tutti, ponendo forte attenzione alla salvaguardia dei posti di lavoro in Italia e impedendo storture competitive”.