La nostra posizione è che la legislatura dovrebbe muoversi, per quanto riguarda le aree di innovazione, su tre direttrici: accelerare la digitalizzazione del Paese, iniziare grandi progetti nazionali su aree strategiche per il futuro come la scuola e la sanità, lavorare su regole e normative che assicurino il decollo della società digitale. In particolare, auspichiamo che il nuovo Governo possa velocizzare l’attuazione dell’Agenda digitale già avviata con le leggi Sviluppo e Crescita, definendone tempi certi e quali servizi pubblici online si vuole proporre. Inoltre, che possa ulteriormente rafforzare le politiche e azioni volte a sostenere la digitalizzazione delle piccole e medie imprese e favorire la nascita e sviluppo delle start up.
Infine, è importante a nostro avviso realizzare la rimozione delle barriere normative e alla modernizzazione dell’impianto legislativo per abilitare la crescita del Paese in ottica digitale, prendendo in considerazione temi rilevanti come l’adozione delle direttive europee, la tutela proprietà intellettuale online, linee guida comunitarie per l’attuazione del cloud come strumento di accelerazione dell’innovazione, la sicurezza digitale nazionale e la privacy, oltre a strategie di finanziamento dell’innovazione attraverso nuovi strumenti finanziari e piani di coinvolgimento del settore privato. Le priorità del nuovo Governo per i primi 100 giorni devono partire dalla realizzazione dei programmi contenuti nell’Agenda digitale, nell’ambito di una governance efficace dell’Agenzia digitale, partendo dai progetti con costi contenuti ma che garantiscono elevati ritorni in termini di efficienza e servizi ai cittadini.
Per esempio, la digitalizzazione della comunicazione e delle attività collaborative fra i dipendenti della PA, che consente di ridurre i costi favorendo la produttività dei dipendenti pubblici. In secondo luogo, è necessario accelerare le campagne e i piani di sensibilizzazione e adozione delle tecnologie di cloud computing nelle piccole imprese e nella pubblica amministrazione, soluzioni che danno a milioni di utenti già oggi concreti e tangibili risultati in termini di riduzione dei costi e aumento dell’efficienza. È anche indispensabile che si proceda con un censimento della spesa informatica corrente nella PA ed avviare un processo di consolidamento delle infrastrutture esistenti (in primo luogo i data center della PA), rivedendo in digitale i processi interni della PA uniformando le procedure sia a livello centrale che locale. Un ultimo punto riguarda, la necessità di concentrare le risorse per favorire la nascita di un industria italiana del digitale, in grado di pensare e agire in maniera globale, e che faccia leva sulle start up ad alta imprenditorialità giovanile per accelerare lo sviluppo e la competitività del Paese.