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Canone Rai in bolletta sotto la lente di Camera e Senato

Nella relazione tecnica sulla legge di Stabilità si chiede di tenere conto “di eventuali contenziosi” e della percentuale di morosità delle utenze elettriche per calcolare il gettito atteso

Pubblicato il 02 Nov 2015

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I tecnici di Senato e Camera, approfondendo le norme e i provvedimenti contenuti nella legge di Stabilità, dedicano un capitolo della propria analisi al canone Rai nella bolletta elettrica, sostenendo che “sarebbe interessante” il “poter disporre” di “dati aggiornati in tema di evasione/inadempimento e morosità”. Nel dossier del servizio del Bilancio sulla Legge di Stabilità, la relazione tecnica afferma che “la norma è volta a incrementare il numero dei contribuenti rispetto a quelli che, attualmente, pagano il canone di abbonamento”. “Pur ritenendo che la disposizione sia suscettibile di generare maggiori entrate – si legge nella relazione – si assume, prudenzialmente, che il gettito ritraibile dalla nuova forma di versamento possa essere almeno pari a quello che viene attualmente introitato come canone, tassa di concessione governativa e Iva”.

“Considerato che la norma – affermano i tecnici di Camera e Senato – è volta a estendere la platea dei contribuenti rispetto a quelli che, attualmente, pagano il canone Rai, sarebbe interessante, al fine di fornire elementi informativi nell’ambito dell’esame parlamentare della misura proposta, poter disporre di dati aggiornati in tema di evasione/inadempimento e morosità con riferimento sia al pagamento del canone Rai sia a quello delle utenze elettriche (…) al fine di poter escludere eventuali ricadute sul gettito riveniente dai canoni Tv in dipendenza del grado di morosità nel pagamento delle utenze elettriche”.

“E’ ragionevole ipotizzare – prosegue la relazione, facendo riferimento all’abbassamento del canone da 113,5 euro a 100 euro – che l’individuazione del nuovo importo del canone sia stato effettuato tenendo conto, oltre che della sua adeguatezza rispetto alle esigenze di copertura di oneri alle quali la risorsa è destinata a legislazione vigente, delle risultanze di una analisi in merito all’entità della riduzione dell’evasione attesa”.

Sarebbe quindi “utile poter disporre della stima operata”, anche al fine di “verificare se sia tenuto conto dell’impatto, sul gettito atteso, di eventuali contenziosi in relazione a incertezze applicative che potrebbero derivare dalla nuova presunzione legale di possesso di apparecchio televisivo e dagli obblighi posti a carico di soggetti privati e non privi di rilevanza economica”.

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