“Adottare le iniziative più opportune per assicurare la giusta concorrenza nel mercato degli sms in Italia, come nel resto d’Europa, a tutela sia dei piccoli operatori che dei consumatori”. Lo chiede ai ministri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, il senatore del Pd Gian Carlo Sangalli che ha annunciato un’interrogazione urgente, dopo che ieri l’Antitrust ha invitato l’Autorità per le Comunicazioni a valutare l’opportunità di intervenire sul mercato degli sms e sui suoi costi, dal momento che il prezzo all’ingrosso dei messaggi telefonici in Italia è più alto rispetto alla media europea.
Nel suo bollettino settimanale, l’Antitrust ha segnalato che Il prezzo commerciale all’ingrosso degli sms in Italia, in media pari a 4,57 centesimi a gennaio 2012, è tra i più alti in Europa, dove si registra una media pari a circa 3,15 centesimi: “Nonostante il trend decrescente dei prezzi dei servizi di terminazione sms in Italia, questi ultimi si assestano ancora su livelli più alti rispetto alla media dei Paesi europei”, si legge nella nota Antitrust inviata all’Agcom.
“La situazione di divario dei prezzi all’ingrosso esistente tra l’Italia e gli altri paesi Ue – aggiunge Sangalli – potrebbe avere ripercussioni negative su quegli operatori più piccoli che hanno un minor traffico di messaggi, compromettendone la tenuta sul mercato”. “Inoltre – sottolinea Sangalli – benché, come rilevato nello stesso parere dell’Antitrust, la nuova forma di comunicazione, quella dei messaggi gratuiti via internet, consentirebbe un’alternativa all’utilizzo degli sms a pagamento, è pur vero che tale alternativa è praticabile solo tramite apparecchi di nuova generazione, come gli smartphone, che non tutti i consumatori sono in grado di acquistare, a causa del loro costo elevato”.