Caso Innocenzi. Calabrò:”Ora tutelare l’indipendenza Agcom”

Il presidente dell’Authority: “E’ stato sollevato un polverone. Ed è questa l’occasione per introdurre nell’ordinamento italiano le garanzie Ue previste dal Codice delle comunicazioni elettroniche”

Pubblicato il 22 Mar 2010

Sulle notizie emerse dall'inchiesta di Trani è stato sollevato
''un polverone'' ma non c'è stato alcun
effetto delle ''ipotizzate pressioni''. Lo ha detto
il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, rispetto alle
notizie emerse in questi giorni dall'inchiesta avviata dalla
Procura di Trani sulle pressioni ricevute dall'Autorità da
parte del premier Silvio Berlusconi.

''Il polverone sollevato è tale – dice Calabrò – che
rischia di far sottovalutare l'evidenza della riscontrata
mancanza di effetti delle ipotizzate pressioni e delle sicure
interferenze; e quindi della tenuta dell'istituzione''.
Calabrò sottolinea come la sua autorità ''ha visto messa
in discussione la propria terzietà".

Quindi secondo il presidente ''addirittura, in prospettiva,
si rischia di veder prevalere un senso generale di sfiducia e
disistima verso il modello delle autorità indipendenti''.
Calabrò afferma invece come ''l'indipendenza deve
sussistere non soltanto nei confronti degli operatori di mercato,
ma anche nei confronti dell'esecutivo. E' essenziale che
nella gestione delle questioni di loro competenza le autorità
indipendenti operino in condizioni di terzietà. Cioè da vero
arbitro, non da arbitro giocatore; i giocatori sono tutti gli altri
stakeholder tra i quali anche il governo per il suo ruolo nella
politica economica e nella comunicazione''.

Secondo il presidente Agcom questa è  un' "occasione
unica" per introdurre nell'ordinamento italiano le
garanzie previste dalla Ue a tutela dell'indipendenza delle
Autorità. "Si tratta – spiega – della direttiva sulle
comunicazioni elettroniche, in vigore da dicembre scorso. Calabrò
inoltre suggerisce di introdurre il meccanismo di nomina dei
commissari europei per scegliere i membri dell'Agcom. La
direttiva, aggiunge, prevede anche meccanismi per sollevare
dall'incarico i commissari che non rispettano più le
condizioni prescritte per l'esercizio delle loro funzioni.

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