VERSO LA SPIN OFF

Catricalà: “Scorporo rete, raccomandazione Ue può influire”

Il viceministro alle Comunicazioni: “L’Agcom deve approfondire la specificità del progetto di separazione per determinare se le condizioni richieste dall’Europa siano state integralmente soddisfatte”

Pubblicato il 09 Lug 2013

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I nuovi orientamenti regolamentari introdotti dalla Raccomandazione del Commissario Ue per l’agenda digitale, Neelie Kroes “potrebbero avere un impatto significativo sul processo di revisione degli assetti regolamentari avviato con la comunicazione ad Agcom del progetto di separazione societaria della rete di accesso” di Telecom che “prevede la contestuale implementazione della ‘Equivalence of Input (Eol). Lo rileva il viceministro dello Sviluppo economico, Antonio Catricalà, nel corso dell’audizione davanti la commissione Lavori Pubblici del Senato. “Proprio per questo è necessario che l’Agcom approfondisca la specificità del progetto di separazione per determinare se le condizioni richieste dalle raccomandazioni siano state integralmente soddisfatte”.

Il viceministro ha inoltre evidenziato che “la separazione societaria della rete di accesso annunciata recentemente da Telecom Italia non ha precedenti in Europa”. “L’Italia – ha spiegato Catricalà – si appresta a diventare il riferimento europeo relativamente alla forma più avanzata di assetto proconcorrenziale consentita dalla separazione strutturale dell’operatore storico”.

Secondo Catricalà la Raccomandazione Kroes “rappresenta uno strumento di promozione degli investimenti Ngan in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale europea e, proprio per questa ragione, i Paesi Ue sono orientati a sostenerla nell’ambito del prossimo Consiglio Comunicazioni Ue.

“Il tratto distintivo della Raccomandazione e’ la possibilita’ di introdurre un assetto di flessibilità tariffaria per le reti di nuova generazione nel caso in cui un operatore con Significativo Potere di Mercato (Spm) introduca la cosiddetta Equivalence of Input (EoI) nella fornitura dei servizi di accesso wholesale alle reti in fibra – ha sottolineato – La EoI assicura, infatti, la forma piu’ efficace di non discriminazione, attraverso la fornitura, sia ai concorrenti che alle proprie divisioni commerciali, dei medesimi servizi wholesale, non solo in termini di caratteristiche tecniche ed economiche, ma anche mediante gli stessi sistemi e processi produttivi”.

Questa mattina Catricalà aveva commentato la relazione Agcom, dando la sponda a quanto detto dal presidente Angelo Marcello Cardani sulla necessità di rivedere il Sic. ”In un momento in cui è sempre più evidente la convergenza tra tv tradizionale e tv ibrida, bisognerà rivedere anche i tradizionali mercati del sistema delle comunicazioni: e dall’analisi di mercato potrebbe anche derivare una diversa valutazione sulle posizioni dominanti”. Così il viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà, a commento della relazione dell’Agcom al Parlamento in cui si cita, tra gli obiettivi a breve dell’Autorità, anche una verifica dei mercati che compongono il Sic e delle relative posizioni dominanti. Nel complesso, Catricalà giudica la relazione del presidente Agcom Cardani, ”molto equilibrata, con una grande apertura verso il futuro digitale”.

Presentando la Relazione, il presidente Angelo Marcello Cardani ha annunciato che Agcom si prepara ad avviare nuove analisi di mercato per garantire maggiore pluralismo. e concorrenza. “Non dobbiamo avere paura di osservare con lenti nuove – ha detto il presidente -. Il cambiamento richiede nuove analisi di mercato, anche al fine di verificare se tecnologie, domanda e offerta si muovono con la stessa velocità, e di valutarne gli effetti sulla concorrenza e sul pluralismo, due missioni fondamentali del nostro operare”. Già in programma l’analisi del mercato della capacità di trasporto su reti Dtt “ed è nostra intenzione – annuncia Cardani – avviare a breve l‘analisi dei singoli mercati del Sistema intergrato per le Comunicazioni (Sic) per la verifica di eventuali posizioni dominanti e del loro effetto sulla concorrenza e sul pluralismo”.

ll valore complessivo del Sistema Integrato delle Comunicazioni tra il 2010 e il 2011 si è ridotto ancora di un miliardo di euro, un decremento del 3,7%. Unici a crescere del 12% i ricavi dei media su Internet, sebbene rappresentino per ora circa il 4% del Sic. La decrescita investe principalmente l’editoria, i cui ricavi nel 2012 si sono ridotti ancora del 14%. In due anni un miliardo di euro in meno di fatturato solo nella carta stampata, non solo per effetto della contrazione generale della raccolta pubblicitaria, ma anche del cambiamento nella struttura del mercato. Reagire considerando Internet solo come una minaccia, e non un incentivo al cambiamento dei modelli di offerta, non aiuterà il percorso di alcun media.

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