La Cdp ha avviato formalmente il processo di apertura del capitale di Cdp Reti. Lo annuncia la Cassa stessa in nota in cui precisa che “dalla seconda metà di dicembre 2013 si prevede l’invio ai potenziali investitori di una lettera con la richiesta di un’offerta non vincolante entro il successivo mese di gennaio”. La holding ha oggi ha il controllo sulla maggioranza di Snam, la società che gestisce la rete gas italiana e il 14% di Metroweb.
Cdp aveva annunciato l’intenzione di aprire la partecipazione di Snam già nel maggio 2012 quando aveva acquisito da Eni il 30% meno un azione del capitale della società. “Cdp intende aprirne la partecipazione ad altri investitori interessati ad acquisire quote di minoranza, nel pieno rispetto della normativa applicabile e, in particolare, in coerenza formale e sostanziale con quanto disposto dal Dpcm del 25 maggio 2012”, si leggeva nel comunicato relativo all’operazione.
La Cdp si sta avviando dunque verso la creazione di una società delle reti, in cui far confluire tutte le partecipazioni, attuali e future, del settore. Non solo per una riorganizzazione interna ma anche per avviare una operazione finanziaria che servirà per liberare risorse per nuovi investimenti nelle infrastrutture.
“Non abbiamo ancora deciso ma stiamo valutando di prendere il nostro 29,9% di Terna e conferirlo a Cdp Reti, che ha già in pancia il 30% più un’azione di Snam e a quel punto cedere a investitori italiani o internazionali una quota di quella società che è al 100% nostra”, aveva annunciato lo scorso ottobre il presidente di Cdp Franco Bassanini.
In altre parole, Cdp metterà insieme tutte le sue partecipazioni nelle infrastrutture, per farne un veicolo che verrà in parte offerto al mercato. C’è sia l’opzione di una quotazione in Borsa, ma è più probabile che si aprirà una sorta di asta tra fondi infrastrutturali per vendere una quota del capitale. E un domani oltre alle reti del gas e dell’elettricità, Cdp Reti potrebbe avere anche le nuove reti di tlc.
Ideali candidati per un ingresso in Reti Spa potrebbero essere i maggiori fondi sovrani che hanno come obiettivo di investimento le infrastrutture, asset che riesce a garantire una buona stabilità di cassa. Quindi, in ambienti finanziari, già vengono indicati come potenziali investitori i fondi sovrani del Qatar e di Abu Dhabi, da Adia a Mubadala. Ma interessati potrebbero anche essere i grandi fondi infrastrutturali europei.