Il Parlamento europeo ha approvato un pacchetto di investimenti da 1 miliardo di euro a sostegno di progetti digitali pan-europei e reti di banda ultra-larga. I membri dell’Europarlamento hanno votato nella sessione Plenaria il loro sì al capitolo digitale della Connecting Europe Facility (Cef) proposta dalla Commissione europea nel 2011 per migliorare le reti digitali, dell’energia e del trasporto dell’Europa.
“L’infrastruttura digitale è cruciale per tutta l’economia”, ha commentato Neelie Kroes, vice presidente della Commissione europea e responsabile dell’Agenda digitale. “Il voto di oggi non riguarda solo le telecomunicazioni e Internet, ma vuol dire fornire a ogni settore gli strumenti di cui ha bisogno per competere o erogare servizi pubblici”.
“VIsto che il voto di oggi arriva dopo l’accordo politico sulla nostra normativa e-Identification e le proposte per ridurre i costi delle implementazioni della banda larga, possiamo dire che è una settimana molto positiva per l’Agenda digitale europea“, ha aggiunto la Kroes. “Questi investimenti aiuteranno a trasformare l’Europa in ogni settore, dal cinema ai trasporti al turismo”.
Ciononostante si tratta di una magra consolazione per il Commissario alla Digital Agenda. Sui 9 miliardi assegnati dalla proposta originaria della Commissione a broadband e servizi digitali, il Consiglio Ue aveva deciso l’anno scorso di liquidarne ben 8.
Facendo buon viso a cattivo gioco la Kroes ha indicato che, dando priorità a servizi-pilastro che sono riusabili in tutti i settori, come l’identificazione elettronica, la firma elettronia, la fatturazione elettronica e la traduzione automatica, il Cef Digital costruirà gradualmente un ecosistema digitale a supporto “di un vero mercato unico digitale senza barriere”.
“Dobbiamo mettere insieme investimenti come quelli votati oggi e nuove regole in modo da costruire un continente veramente connesso”, ha concluso la Kroes. “Quando avremo reti e servizi unificati che tutti possono usare, allora saremo certi che l’Europa sarà pronta per competere nell’economia globale per gli anni a venire”.