Le torri di Deutsche Telekom nel mirino di Cellnex. Secondo Bloomberg, che cita fonti vicine al dossier, Cellnex e Brookfield stanno trattando per una possibile Opa congiunta che sarebbe la maggiore transazione dell’anno nel settore delle infrastrutture per le tlc, in quanto il valore di impresa, incluso il debito, delle torri di DT si aggirerebbe sui 20 miliardi di euro.
Sul mercato, per altro, le cifre che girano sono inferiori. Barclays, ad esempio, qualche settimana fa ha stimato a circa 17 miliardi il valore di una transazione sulle torri di DT, ovvero 14 miliardi per i siti in Germania e 3 miliardi per quelli in Austria. In totale sarebbero circa 40.000 siti. Stando alle indiscrezioni, comunque, un accordo per l’offerta non sarebbe stato ancora raggiunto e Brookfield dal canto suo non avrebbe escluso di presentare un’offerta da solo. In ogni caso, Cellnex avrebbe indicato chiaramente che la sua intenzione è sempre quella di essere il partner industriale di maggioranza e non un partner finanziario di minoranza.
Alla fine di aprile, il ceo di Cellnex, Tobias Martinez, ha espresso il suo interesse nel mercato tedesco, in cui il gruppo non e’ ancora presente, definendolo “molto attraente”.
I conti di Cellnex
Cellnex, che ha collocato un’emissione obbligazionaria per 1 miliardo di euro a marzo, ha chiuso il primo trimestre con una posizione di liquidità di 7,8 miliardi di euro, per 3,2 miliardi in cash e per 4,6 miliardi in linee di credito. La società ha un debito netto di 13,6 miliardi. Nell’aprile del 2021 ha realizzato un aumento di capitale da 7 miliardi di euro. Nel caso delle torri di Deutsche Telekom, secondo gli analisti, la concorrenza sarebbe alquanto agguerrita. Tra gli interessati vengono citati American Towers, che è presente in Germania dopo avere acquistato le torri di Telefonica e Vantage Towers, ma anche fondi specializzati nelle infrastrutture come quelli di Kkr e Gip.
Se andasse in porto la transazione sulle torri di DT, Cellnex farebbe il suo ingresso in Germania e rafforzerebbe la sua posizione in Austria, dove è già operativa, dopo l’acquisto delle torri di Hutchison. La società spagnola gestisce un totale di 137mila siti ed è presente in 12 Paesi europei.
Come è stato sottolineato in occasione dell’assemblea degli azionisti di fine aprile, da quando è entrata in Borsa nel maggio 2015, Cellnex ha investito circa 40 miliardi di euro per la sua crescita. In sette anni ha chiuso 40 transazioni che hanno quintuplicato le sue dimensioni. Contestualmente ai conti del primo trimestre, la società ha confermato la guidance per il 2022 con ricavi per 3,46-3,51 miliardi, un Ebitda tra 2,65 e 2,7 miliardi e una crescita del cash flow ricorrente del 39% a 1,35-1,38 miliardi.
La notizia ha fatto scivolare Cellnex alla Borsa di Madrid: attorno 12,45 il titolo cede il 2,3% a 42,30 euro, accusando la flessione più ampia dell’indice Ibex 35, che intanto perde lo 0,17%.