I CONTI

Cellnex, ricavi a +55%: Italia secondo mercato per fatturato

La tower company annuncia i risultati finanziari: nel 2020 ha fatto ingresso in cinque nuovi Paesi europei. Nuovo accordo in Polonia per l’acquisizione di Polkomtel. Investiti dall’Ipo 37 miliardi di euro. Il Ceo Tobias Martinez su Inwit: “La competizione ci stimola a lavorare meglio ogni giorno”

Pubblicato il 26 Feb 2021

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Cellnex chiude il 2020 con i ricavi in crescita del 55%, che si assestano a quota 1,6 miliardi di euro. Il 21% dei quali – pari a poco più di 320 milioni di euro – è fatturato in Italia, che così si conferma come il secondo mercato della tower company.

Durante l’ultimo anno Cellnex ha ampliato la propria presenza sui mercati europei, facendo ingresso in cinque nuovi Paesi (Austria, Danimarca, Polonia, Portogallo e Svezia), mentre ha rafforzato la posizione in quelli dove era già operativa, quindi Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito. Proprio proseguendo nella campagna di crescita in Europa la società, che ha presentato oggi in una conferenza stampa online i propri risultati finanziati per il 2020, con il Ceo Tobias Martinez e il direttore finanziario e delle operazioni di Merger & acquisition José Manuel Aisa, ha annunciato un nuovo accordo in Polonia per l’acquisizione di Polkomtel Infrastruktura, operazione da 1,6 miliardi di euro. Complessivamente dalla propria quotazione in borsa, che risale al 2015, Cellnex ha effettuato investimenti per 37 miliardi di euro. Durante la conferenza stampa Il ceo Martinez si è anche soffermato sullo scenario Italiano e sul rapporto con Inwit: “Abbiamo ottimi rapporti – afferma – è un’azienda che si contraddistingue per le proprie competenze di alto livello. Non siamo simmetricamente concorrenti, ma dove c’è competizione questo ci stimola a lavorare meglio ogni giorno”.

Quanto alla presenza territoriale di Cellenx, al 31 dicembre la società contava su totale di 58.014 siti operativi (4.470 in Austria; 1.317 in Danimarca; 10.312 in Francia; 1.781 in Irlanda; 10.610 in Italia; 924 nei Paesi Bassi; 5.052 in Portogallo; 10.327 in Spagna; 5.315 in Svizzera e 7.996 nel Regno Unito), a cui si aggiungono 3.004 nodi DAS e Small Cells (circa +25% rispetto al 2019).

“Il 2020 è stato un anno marcato dall’emergenza sanitaria, sociale ed economica causata dal Covid-19 con conseguenze devastanti in termini di perdite umane, posti di lavoro e in generale per l’economia a livello globale – afferma Bertrand Kan, presidente di Cellnex – In questo contesto, il settore delle telecomunicazioni e, in particolare, gli operatori di infrastrutture come Cellnex hanno non solo aiutato ad attuare il distanziamento sociale e il lavoro da casa mitigando di fatto gli effetti della crisi ma hanno anche risposto con successo alla crescita esponenziale del traffico dati grazie anche agli ingenti investimenti fatti negli ultimi anni dal settore con un dispiego di reti senza precedenti. Cellnex ha sicuramente contribuito, ma anche tratto beneficio, dall’accelerazione del processo di trasformazione digitale causata dalla crisi. Siamo lieti di aver potuto fornire il nostro supporto in Europa garantendo la connettività, elemento vitale per l’economia e le persone in momento storico isolamento”.

I risultati finanziari

Nel 2020 Cellnex ha registrato ricavi per 1,608 miliardi, in crescita del 55% rispetto all’anno precedente. L’Ebitda è di 1,182 miliardi di euro, con un +72%, mentre il cash-flow libero ricorrente si attesta sui 610 milioni di euro (+75%). Nell’arco dell’anno la tower company ha registrato una crescita dei propri punti di presenza del 60%, in gran perte grazie alle nuove acquisizioni (+5,5% a perimetro costante). In confronto con il 2019 crescono del 25% i sistemi Das, e anche in questo caso una buona parte delle installazioni riguarda il territorio italiano, mentre Il “backlog”, cioè le vendite future stipulate, è di 110 miliardi, e comprende operazioni come quelle  in via di chiusura e in Italia e Regno Unito (CK Hutchison), Francia (Hivory), Paesi Bassi (DT) e Polonia (Play e Polkomtel Infrastruktura). Le previsioni per il 2021 prospettano ricavi compresi tra i 2,405 e 2,445 miliardi di euro, con l’ebitda tra 1,815 e  1,855 miliardi e una crescita del flusso di cassa ricorrente pari al 50% (905-925 milioni di euro). Quanto alla liquidità disponibile, a febbraio 2021 Cellnex può contare su circa 17,4 miliardi di euro, mentre dopo l’assemblea degli azionisti convocata per il 29 marzo è previsto un aumento di capitale da 7 miliardi di euro per finanziare la recente acquisizione di Hivory in Francia, l’accordo con DT nei Paesi Bassi e l’acquisizione di Polkomtel Infrastruktura in Polonia, più gli altri progetti in programma per i 18 mesi a venire.

“Il 2020 è stato un anno eccezionale per Cellnex in un contesto a sua volta eccezionale come sottolineato dal Presidente Bertrand Kan – commenta Martinez – Le nuove operazioni di crescita in Portogallo, in Francia, in Italia, in Austria, Danimarca, Svezia, Polonia, Regno Unito, Irlanda e Paesi Bassi, hanno consolidato e ampliato la presenza di Cellnex in Europa. Abbiamo annunciato investimenti per 16 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti ulteriori 9 miliardi di euro annunciati nel corso di queste prime settimane del 2021. In totale, dalla quotazione in Borsa nel 2015 ad oggi, Cellnex ha investito 37 miliardi di euro in progetti di crescita. Ancora una volta, la fiducia che i nostri azionisti hanno dimostrato a Cellnex è stata confermata dall’ampio sostegno dato all’aumento di capitale di 4 miliardi di euro realizzato nell’agosto 2020. Desidero, inoltre, evidenziare l’impegno del nostro team nel guidare e portare a termine i processi di integrazione nei vari paesi. Il successo di questa integrazione permetterà, infatti, alla crescita inorganica di andare di pari passo con la crescita organica, creando le basi per la sostenibilità di Cellnex nel medio e lungo termine”.

“L’attuale situazione dei mercati del debito e dei capitali è favorevole ad aziende in espansione come Cellnex, in termini di costo del debito o di liquidità da parte di investitori disposti a sostenere aumenti di capitale supportati da un solido progetto – aggiunge José Manuel Aisa – Una combinazione di strumenti, inclusi il debito e le obbligazioni convertibili, che ci hanno permesso di accedere a importanti finanziamenti per far fronte all’eccezionale crescita della società, usufruendo di buone condizioni e delle risorse necessarie”.

L’impegno per l’emergenza Covid-19 e il nuovo piano Esg

 In tutti i Paesi in cui è presente la Tower company ha dato vita durante il 2020 a una serie di collaborazione con organizzazioni non governative e ospedali per dare sostegno alla lotta alla pandemia, stanziando per questi progetti 10 milioni di euro. Tra le iniziative finanziate c’è anche un progetto di ricerca sull’immunoterapia cellulare, realizzato dal consorzio europeo di ospedali guidato dal Clínic di Barcellona, per un investimento da 5 milioni di euro.

Ma il 2020 è stato per Cellnex anche l’anno in cui si è concluso il piano di corporate social responsabilità che era partito nel 2015. La società ha così presentato il Piano di Sostenibilità 2021-2025 incentrato sui criteri ESG (Environment, Social & Governance), e che prevede che  entro 2021 il 40% del consumo di energia del Gruppo sarà da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2025. E’ stata inoltre costituita la Fondazione Cellnex, che ha tra i prpri scopi quello di promuovere la connettività e ridurre il divario digitale tra le persone e le comunità più vulnerabili.

“Ogni attività dovrebbe essere focalizzata sul concetto di sostenibilità e su come questo possa portare valore aggiunto alla comunità – Conclude Martinez – Abbiamo concluso il CSR Master Plan 2016-2020 con il conseguimento del 90% degli obiettivi che ci eravamo posti. Il nuovo ESG Master Plan 2021-2025 prevede ulteriori impegni concreti, tra cui il raggiungimento del 40% del consumo di energia del Gruppo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare al 100% nel 2025. Il raggiungimento di chiari criteri ESG varrà anche per i nostri fornitori. Inoltre, ci concentreremo sull’attrazione e la promozione del talento femminile e svilupperemo progetti di inclusione digitale che facilitino l’integrazione e l’accesso alla connettività per quelle persone che vivono in territori particolarmente isolati”.

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