I lavoratori delle aziende del comprensorio ex Olivetti di Scarmagno, colpito dall’incendio dello scorso 20 marzo che ha distrutto i capannoni che ospitavano le attività di Celltel e di alcune aziende vicine, in particolare Comdata, Innovis (Gruppo Comdata) e Wirelab, minacciano di bloccare il giro d’Italia, che passerà domani nel Canavese. La minaccia arriva dopo che la Prelios, ex Pirelli Re, proprietaria dell’area ha impedito ai lavoratori – secondo quanto riferisce la Fiom – di tenere un’assemblea, facendo trovare chiusi i cancelli. L’assemblea si è svolta quindi sulla strada provinciale, senza bloccare la circolazione stradale.
“La tensione – dice Lino Malerba della Fiom di Ivrea – è molto alta. Capisco la rabbia dei lavoratori che si sono sentiti abbandonati e cacciati da casa loro. Dopo l’incontro in Regione non si è mosso nulla. Sono preoccupato delle reazioni individuali”.
In seguito all’incendio, rischia di chiudere la Celltell e in pericolo ci sono 200 posti di lavoro. L’allarme arriva dal tavolo regionale con la direzione del ministero dello Sviluppo Economico. Non si sono presentate due aziende, Innovis e Comdata. Circa cinquanta lavoratori hanno manifestato davanti all’assessorato regionale al Lavoro.
Intanto, l’assessore al Lavoro della regione Piemonte Claudia Prochietto denuncia: “C’è chi vuole lucrare sull’area. Una situazione inaccettabile che le istituzioni non possono che denunciare e condannare. Abbiamo richiamato il fondo immobiliare alle proprie responsabilità sociali – ha detto l’assessore durante il tavolo di crisi dell’area di Scarmagno – Ho registrato con piacere il ringraziamento di sindacato e imprese per quanto fatto dalla Regione Piemonte, dalla Finpiemonte e dall’Inps. Wirelab ha già beneficiato del prestito ponte e la prossima settimana anche CellTel farà domanda. La cassa integrazione è stata erogata in tempi record. Le imprese, la direzione regionale dell’Inps e la politica insomma hanno fatto la propria parte. Resto sbigottita per la situazione surreale che si sta creando con la proprietà, la quale sta imponendo per la locazione dei nuovi capannoni rincari non giustificati pari circa al 25/30% e l’attribuzione unilaterale di tutte le manutenzioni ordinarie a carico delle aziende colpite dall’incendio. Una situazione paradossale visto per gli appetiti di pochi sono in gioco centinaia di posti di lavoro”.
“Ho verificato – aggiunge Porchietto – che il sindacato è d’accordo a trovare nuovi siti se rimarranno queste le condizioni. La Regione è quindi a disposizione per agevolare contatti con le proprietà di altre aree industriali. Ho assunto anche l’impegno di parlare con Telecom per lavorare sul tema commesse. Infine abbiamo deciso di aggiornare il tavolo entro 15 giorni per verificare il progressivo rientro dei lavoratori in azienda e agevolare ulteriori istanze delle imprese”.
La situazione a Scarmagno rimane difficile: tutte le attività che si svolgevano nel capannone ex Olivetti andato a fuoco sono ferme e circa 350 lavoratori sono ancora in cassa integrazione. Anzi la situazione si è aggravata perché, spiega la Fiom, “la crisi di Telecom sta portando via lavoro in particolare alla Innovis che ha messo in cassa integrazione una decina dei dipendenti che erano rientrati”. Sono invece rientrati finora tutti i 260 dipendenti di Comdata e una piccola parte di quelli di Innovis (20 su 180), spostati nelle sedi di Ivrea.
Celltell dice di poter reggere solo un mese, poi rischia la chiusura nonostante il lavoro non manchi: su 216 dipendenti lavora una cinquantina in un’attività di magazzino a Scarmagno, in un altro capannone della zona. Dei 42 lavoratori di Wirelab sono rientrati solo 12 impiegati.
L’assessore regionale Claudia Porchietto chiederà un incontro alla Telecom per sensibilizzarla sui problemi delle aziende e sollecitare il mantenimento delle commesse. Durante l’incontro è anche emersa una valorizzazione fuori mercato dell’area di Scarmagno, con un aumento del 25-30% dei prezzi di locazione e la richiesta che gli interventi di manutenzione straordinaria siano tutti a carico delle aziende. Se non si troverà un accordo con la proprietà sui contratti di locazione del terreno, la Regione s’impegnerà per cercare un nuovo sito nell’eporediese.
Il gravissimo incendio divampato marzo nei magazzini e laboratori dell’azienda di telefonia Celltel ha causato danni stimati nell’immediato in almeno 3 milioni di euro. A causa del rogo stati fatti evacuare circa 500 operai, quelli della Celltel e di alcune aziende vicine, in particolare Comdata, Innovis (Gruppo Comdata) e Wirelab.
A una settimana dall’incendio il Gruppo Comdata ha comunicato “la ripresa in tempi rapidissimi delle attività facenti capo al sito operativo” negli uffici di Ivrea.