Il mercato dei telefonini ringrazia gli smartphone. Il settore è
rimasto piatto nel 2009 ma nell’ultimo trimestre dell’anno
scorso le vendite sono tornate a crescere, pur se a una sola cifra,
grazie ai cellulari intelligenti. Secondo le cifre pubblicate da
Gartner, nel 2009 sono stati venduti in tutto il mondo agli utenti
finali 1,2 miliardi di telefonini, un calo dello 0,9% rispetto al
2008, ma nell’ultimo trimestre il mercato ha registrato una
crescita dell’8,3% rispetto al quarto trimestre 2008, con più di
340 milioni di unità vendute.
"Il mercato dei device mobili ha chiuso l’anno con una nota
molto positiva, trainato dalla crescita negli smartphone e negli
apparecchi low-end," commenta Carolina Milanesi, research
director di Gartner. “Le vendite di smartphone hanno continuato a
crescere in modo sostenuto nel quarto trimestre 2009, per un totale
di 53,8 milioni di apparecchi, ovvero +41,1% rispetto all’ultimo
trimestre 2008. Nel 2009 complessivamente, le vendite di cellulari
intelligenti sono cresciute del 23,8% rispetto al 2008, per un
totale di 172,4 milioni di unità. L’anno scorso, i produttori
molto focalizzati sugli smartphone, come Apple e Rim, hanno con
successo sottratto quote di mercato ad altri grossi produttori e
oggi controllano rispettivamente il 14,4% e il 19,9% del mercato
degli smartphone”.
Quanto ai principali trend in atto sul mercato dei cellulari nel
2009, Gartner individua l’intensa concorrenza sui prezzi che ha
fatto scendere l’Asp, ovvero il prezzo medio di vendita. I
principali produttori di cellulari hanno dovuto rispondere in modo
aggressivo alle sfide di mercati come Cina e India, mentre sui
quelli maturi i big la lotta è sempre più serrata per rosicchiare
pochi punti di market share.
A proposito di quote di mercato, tre dei cinque principali vendor
di telefonini hanno visto diminuire le vendite nel 2009: si tratta
di Nokia, Motorola e Sony Ericsson. Insieme i cinque i big (sono
incluse Samsung e Lg) hanno continuato a perdere share rispetto ad
Apple e altri produttori: la loro quota di mercato combinata è
scesa dal 79,7% del 2008 al 75,3% del 2009. Nokia, in particolare,
pur restando leader al 36,4%, ha perso il 2,2% di share e risente
della concorrenza degli altri produttori di smartphone. La seconda
per quota di mercato è Samsung, che invece ha guadagnato punti lo
scorso anno (dal 16,3 al 19,5%), grazie a due fattori, secondo
Gartner: la capacità di rispondere singolarmente alle richieste
dei diversi mercati e il ricco portafoglio di modelli di fascia
media.
Sul mercato dei sistemi operativi per smartphone, Symbian resta
leader, ma il suo share è sceso di 5,4 punti percentuali nel 2009
(dal 52,4 del 2008 al 46,9%), a tutto vantaggio dei sistemi
concorrenti (Apple e Rim). La debolezza di Nokia nella vendita di
apparecchi high-end incide negativamente sulla quota di mercato del
sistema Symbian. Al Mobile world congress 2010, la Symbian
Foundation ha annunciato la sua prima release da quando Symbian è
diventato pienamente open source: questo potrà aiutare il sistema
operativo a riacquistare parte della competitività persa negli
anni, secondo Roberta Cozza, principal research analyst di
Gartner.
Mentre Symbian organizza la riscossa, crescono le rivali: Rim
(share del 19,9% nel 2009 rispetto al 16,6% del 2008) e soprattutto
Apple (l’iPhone OS è passato da una quota dell’8,2% nel 2008
al 14,4% del 2009 ed è ora terzo dopo Symbian e Rim), mentre perde
punti la quarta in classifica, Microsoft Windows Mobile (da 11,8% a
8,7%).
Continua lo sviluppo di Android (dallo 0,5% del 2008 al 3,9% del
2009): “Il successo riscosso da Android nel quarto trimestre del
2009 dovrebbe proseguire per tutto il 2010 con il lancio di nuovi
telefonini con sistema Android. Tuttavia le intenzioni di Google
sul mercato mobile non sono chiare”, nota Roberta Cozza, “e
ciò potrebbe spingere alcuni produttori a cambiare strategia”.
Il 2010 si prospetta comunque come un anno positivo, focalizzato su
sistemi operativi, servizi e applicazioni più che sull’hardware.
Tornerà la crescita a due cifre ma attenzione: la concorrenza è
serrata, i margini dei produttori saranno ancora sotto pressione.