Cellulari, Nokia perde punti (e Samsung cresce ancora)

Il market share dei finlandesi è sceso dell’1,5% anno su anno (dal 38,2% al 36,7%) mentre è cresciuto quello della casa coreana arrivato a quota 19,6%

Pubblicato il 12 Nov 2009

E’ finita la contrazione del mercato dei cellulari, grazie
all'eliminazione delle scorte di telefonini invenduti, alle
vendite nel cosiddetto mercato grigio, ma soprattutto al boom degli
smartphone. E’ quanto emerge dall’ultimo studio Gartner
intitolato "Competitive Landscape: Mobile Devices, Worldwide,
3Q09”. Nel terzo trimestre 2009 le vendite mondiali di terminali
mobili sono state di 308,9 milioni di unità, con un aumento dello
0,1% rispetto al terzo trimestre 2008, mentre le vendite di
telefonini “intelligenti” hanno superato i 41 milioni di pezzi,
con un balzo del 12,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno
scorso.

“Le scorte in magazzino si sono ridotte e abbiamo osservato
aumenti nei volumi di vendita, ma il prezzo medio di vendita (ASP)
resta fermo. Ci aspettiamo ancora pressione su questo fronte nel
2010”, nota Carolina Milanesi, research director di Gartner.
“Molti nuovi cellulari arriveranno sul mercato in tempo per
Natale e gli operatori proporranno incentivi ai consumatori durante
le feste: per questo ci aspettiamo che nel quarto trimestre le
vendite di device mobili cresceranno anno-su-anno”, continua la
Milanesi. “Nel complesso secondo noi la performance del 2009
sarà piatta, ma non in calo rispetto al 2008”. Le vendite del
cosiddetto mercato grigio non sono più limitate alla Cina ma
riguardano tutti i mercati emergenti di Asia/Pacifico, Europa
dell’Est, Medio Oriente, America Latina: una vera sfida per i
produttori. Inoltre, i device del mercato grigio non sono più solo
modelli ultra-low cost: alcuni cominciano a proporre funzionalità
avanzate, ha scoperto la Gartner.

Un tema caldo del 2009 sono state le piattaforme aperte.
Apparentemente mettono fine alla frammentazione del mercato, ma
quando i produttori adottano una piattaforma software standard,
rischiano di perdere la capacità di differenziarsi. Perciò è
possibile che piuttosto che limitare la frammentazione, le
piattaforme aperte finiscano col promuoverla (si formeranno tante
piattaforme individuali), perché i produttori vogliono
distinguersi dalla concorrenza. Android è il tipico esempio di
questo trend: singoli produttori usano le loro proprie interfacce
utente, come HTC Sense, o parti specifiche del sistema operativo,
come Motorola Motoblur.
Quanto ai produttori leader, il market share di Nokia è sceso
dell’1,5% anno su anno (dal 38,2% al 36,7%). Nokia risente della
pressione, sulla fascia alta, dei nuovi smartphone, pure se ha un
suo prodotto di punta in questo segmento, l’N97. La finlandese
dovrebbe registrare buone vendite alla fine dell’anno per i
prodotti di fascia media, secondo Gartner, mentre per quelli di
fascia alta i consumatori a Natale potrebbero cercare altrove. E’
cresciuto invece lo share del produttore numero due al mondo,
Samsung (dal 17,1% al 19,6%), le cui vendite nel terzo trimestre
2009 sono state guidate dai device touchscreen e dagli smartphones
sui mercati maturi di Europa occidentale e Usa. LG è terza,
cresciuta da uno share del 7,8% al 10,3% grazie ai telefonini
touchscreen (ma il punto debole è la mancanza di un buon
portafoglio smartphone). Male la Motorola (dall’8% al 4,5%) e la
Sony Ericsson (dall’ 8,1% al 4,3%).

“Sono gli smartphone il segmento a più rapida crescita sul
mercato dei mobile device e siamo ottimisti sul loro potenziale nel
quarto trimestre 2009 e nel 2010,” continua la Milanesi. In
questo segmento, lo share di Nokia si sta drammaticamente riducendo
(dal 45% del secondo timestre al 39% del terzo). Di conseguenza
anche il sistema operativo Symbian perde terreno. Tutto il
contrario per Research In Motion (Blackberry), balzata a uno share
del 20%, il più alto finora raggiunto. Continua il successo
dell’iPhone: la quota della Apple sul mercato mondiale degli
smartphone è salita al 17%. Ottimi i risultati dell’azienda del
melafonino in Europa occidentale, dove ha superato la Rim. La
strada per Android è ancora lunga: sono pochi i modelli
disponibili e la quota di mercato resta al 3,5%. “I produttori
devono puntare sulla differenziazione delle loro interfacce utente,
ma al tempo stesso salvaguardare la compatibilità con le varie
applicazioni”, secondo Roberta Cozza, principal analyst 
Gartner. “I vendor di telefonini devono ampliare il portafoglio
di smartphone per beneficiare di questo segmento di mercato in
forte crescita e con ASP più alto”, aggiunge la Milanesi.
“Sarà anche importante per loro ottenere l’appoggio degli
sviluppatori e dei carrier”.

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