Cellulari pericolosi? L’Oms allerta sui rischi

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha rilevato un rischio più alto di alcuni tumori del cervello collegati all’uso dei telefonini per un periodo di dieci anni o più

Pubblicato il 29 Ott 2009

Un’indagine costata 20 milioni di sterline e durata dieci anni,
sotto la supervisione dell’Organizzazione mondiale della sanità,
ha dimostrato che chi fa uso molto frequente del telefono cellulare
ha un maggior rischio di sviluppare col tempo dei tumori al
cervello. La notizia è stata riportata dal Daily Telegraph, che ha
visto in anteprima i risultati della ricerca. Risultati che,
chiariscono gli studiosi, non sono conclusivi, ma almeno sollevano
il dubbio su quanto affermato finora dai governi, ovvero che i
cellulari sono sicuri. Una prima valutazione dei dati raccolti ha
portato alla luce in alcuni studi “un rischio significativamente
più alto” di alcuni tumori del cervello “collegati con l’uso
del telefono mobile per un periodo di dieci anni o più”. La
direttrice del progetto Interphone, il più vasto mai condotto
dall’Oms con la collaborazione di scienziati internazionali per
indagare sul collegamento tra cellulari e tumori del cervello, ha
dichiarato che la ricerca includerà un messaggio per chi si occupa
di salute pubblica.

Potrebbero essere necessarie, insomma, nuove linee guida. Il
dipartimento della Salute britannico da quattro anni non aggiorna
le sue raccomandazioni sull’uso dei cellulari, sostenendo che
“le prove attuali non mostrano l’insorgere di problemi di
salute” e limitandosi a consigliare ai bambini di usare il
cellulare solo se strettamente necessario e agli adulti di fare
telefonate brevi. Al contrario, diverse altre nazioni, tra cui la
Francia, hanno rafforzato le loro linee guida e negli Usa si stanno
conducendo diverse indagini per chiarire se esistono rischi. Lo
studio di Interphone ha valutato la possibile connessione tra
esposizione ai telefoni mobili e tre tipi di tumore al cervello e
uno della ghiandola salivare. Secondo la direttrice, Dr.ssa
Elisabeth Cardis, “In mancanza di risultati definitivi e alla
luce di una serie di studi che, seppur limitati, suggeriscono un
possibile effetto delle radiazioni di radiofrequenza, è importante
adottare delle precauzioni”. “Sono d’accordo con l’idea di
limitare l’uso per i bambini, senza arrivare all’estremo di
vietare i telefonini, che restano uno strumento utile, non solo
nelle emergenze, ma anche per i genitori per tenersi in contatto
con i figli e per questi ultimi per comunicare con gli amici”.
Secondo la Cardis, si possono considerare modi di ridurre
l’esposizione, come gli auricolari e un uso moderato del
telefonino. Il progetto Interphone ha condotto studi in 13 Paesi,
intervistando persone malate di tumore e soggetti sani per vedere
se il loro uso del cellulare era diverso. In tutto sono state
sentite circa 12.800 persone tra il 2000 e il 2004.

Gli studi precedenti sugli effetti del telefonino sulla salute non
hanno prodotto risultati conclusivi. L’analisi dei dati raccolti
da Interphone, invece, mostra che in sei degli otto studi è stato
evidenziato un aumento del rischio di glioma (il più comune tra i
tumori del cervello). Uno ha addirittura registrato un aumento del
rischio del 39%. Due dei sette studi che hanno esaminato il
neurinoma acustico (tumore benigno che si forma su un nervo tra
l’orecchio e il cervello) hanno riportato un rischio più alto
dopo dieci anni di uso del cellulare. Uno degli studi, realizzato
in Svezia, ha calcolato che il rischio era 3,9 volte maggiore.
Questi risultati non significano ancora che è stato provato un
collegamento definitivo, anche perché i partecipanti non sempre
ricordavano con esattezza quanto avessero usato il cellulare. Uno
studio israeliano ha però scoperto che chi ne faceva un forte uso
aveva una probabilità maggiore del 50% di soffrire di tumori della
ghiandola salivare parotide.

Lo studio Interphone ha suscitato già diverse critiche, per
esempio per aver incluso anche chi usava il cellulare molto poco
(una telefonata a settimana) e per aver escluso i bambini. Un
portavoce della Health Protection Agency britannica ha ribadito che
non c’è nessuna prova di danni alla salute al momento, ma ha
ricordato che i bambini devono usare il cellulare il meno
possibile. La Mobile Operators Association, intanto, ha fatto
sapere che più di 30 altri studi scientifici hanno dimostrato che
non ci sono conseguenze per la salute dall’uso del cellulare. Gli
stessi autori dell’indagine Interphone sono stati indecisi su
come presentare le loro conclusioni, ma ormai la ricerca è stata
spedita a una testata scientifica e uscirà entro la fine
dell’anno. 

 

 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Canali

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati