Media

Censis: Tv regina dell’informazione, ma i giovani preferiscono Facebook

Crescono gli utenti di Internet, ma solo il 5,2% dispone di una connessione in banda ultralarga. Sul social il 50,3% degli italiani, il 10,1% su Twitter. Cresce l’uso di smartphone e tablet e decollano gli acquisti online, continua la crisi per carta stampata e libri

Pubblicato il 26 Mar 2015

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Continua la crescita di internet e soprattutto la diffusione di smartphone e tablet. La tv resta nel complesso la regina dei media, anche se i giovani preferiscono Facebook per informarsi. E’ quanto emerge dal 12/o Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, promosso da Mediaset, Rai e Telecom Italia. Prosegue la crisi della carta stampata e la lettura dei libri non dà segni di ripresa. L’Italia appare comunque un paese spaccato, con un divario abissale tra giovani e anziani soprattutto sull’uso della rete, mezzo utilizzato in primo luogo per i servizi, ma sempre più anche per gli acquisti.
Nel 2015 gli utenti di internet aumentano ancora (+7,4% rispetto al 2013) e arrivano alla quota record del 70,9% della popolazione italiana. Ma solo il 5,2% si connette con banda ultralarga. Continua la forte diffusione dei social network. E’ iscritto a Facebook il 50,3% della popolazione, YouTube raggiunge il 42% di utenti, Twitter il 10,1%.

La televisione raggiunge la totalità della popolazione (il 96,7%), con un rafforzamento però delle nuove emittenti: la web tv è arrivata a un’utenza del 23,7%, mentre le tv satellitari si attestano al 42,4% e il 10% usa la tv connessa. Anche per la radio si conferma una larghissima diffusione (la ascoltano l’83,9% degli italiani). L’uso degli smartphone continua ad aumentare (+12,9%) e ora vengono impiegati regolarmente da oltre la metà degli italiani (il 52,8%), mentre i tablet raddoppiano la diffusione in un biennio e oggi si trovano tra le mani del 26,6% degli italiani.

Non si inverte il ciclo negativo per la carta stampata: -1,6% i lettori dei quotidiani rispetto al 2013, tengono i settimanali e i mensili, mentre sono in crescita i contatti dei quotidiani online (+2,6%) e degli altri portali web di informazione (+4,9%). Dopo la grave flessione degli anni passati, non si segnala una ripresa dei libri (-0,7%): gli italiani che ne hanno letto almeno uno nell’ultimo anno sono solo il 51,4% del totale.
Le prime cinque fonti di informazione sono: i telegiornali (utilizzati dal 76,5% per informarsi), i giornali radio (52%), i motori di ricerca su internet come Google (51,4%), le tv all news (50,9%) e Facebook (43,7%). Aumento record dell’utenza delle tv all news, in crescita del 34,6% rispetto al 2011, Facebook +16,9%, le app per smartphone +16,7%, YouTube +10,9% e i motori di ricerca guadagnano il 10% dell’utenza di informazione. Ma tra i più giovani la gerarchia delle fonti cambia: al primo posto si colloca Facebook come strumento per informarsi (71,1%), al secondo posto Google (68,7%) e solo al terzo posto compaiono i telegiornali (68,5%).

Decolla l’economia della disintermediazione digitale. La funzione pratica di internet maggiormente sfruttata è la ricerca di strade e località (lo fa il 60,4% degli utenti del web). Segue la ricerca di informazioni su aziende, prodotti, servizi (56%). Poi viene l’home banking (46,2%) e l’ascolto della musica (43,9%, percentuale che sale al 69,9% nel caso dei più giovani). Fa acquisti sul web ormai il 43,5% degli utenti, ovvero 15 milioni di italiani. Il 37,1% ritiene che, rispetto ai negozi tradizionali, fare la spesa sul web sia più economico.Comprare prodotti o servizi con un semplice clic del mouse è un comportamento guidato innanzitutto dall’esigenza di risparmiare. Il 37,1% degli italiani ritiene che, rispetto ai negozi tradizionali, fare la spesa sul web è più economico. La comodità (si può fare da casa, dall’ufficio, in qualunque orario, e la consegna è a domicilio) rappresenta un sicuro vantaggio per il 32,8%. Un altro aspetto positivo, secondo i clienti online, è la semplicità delle procedure di shopping in rete (basta un clic!), segnalata dal 19,8%. Per il 12,8% conta l’efficacia dei marketplace sul web rispetto agli esercizi commerciali tradizionali, perché qui c’è più scelta, si possono trovare più informazioni sui prodotti e servizi, si possono fare confronti tra modelli diversi. E per il 7% lo shopping online è semplicemente più divertente rispetto al fare acquisti nei negozi tradizionali: sembra un gioco. Il rischio che dietro allo scontrino virtuale si celino truffe è segnalato dal 28,7% degli italiani e solo il 10,3% si fida al cento per cento dei pagamenti online. Sbrigare pratiche con uffici pubblici è invece un’attività ancora limitata al 17,1% degli internauti.

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