Per raggiungere un obiettivo servono metodo, risorse e creatività,
con quest’ultima dimensione che può, almeno parzialmente,
compensare le prime due. Il piano nazionale banda larga è sul sito
del MiSE, le risorse sono carenti, ma Infratel continua il suo
lavoro in collaborazione con i territori. Quindi cosa manca? Forse
una maggiore determinazione e prioritizzazione degli obiettivi
effettivamente conseguibili. La situazione a fine 2010 vede una
copertura Adsl lorda pari a circa il 96% della popolazione, che
diventa il 92% in termini netti (considerando linee lunghe e altri
problemi tecnici), ma risale al 94% considerando le tecnologie
radio (Hspa e Hiperlan). In altri termini, mentre in oltre 4.200
comuni l’accesso a banda larga è sostanzialmente garantito a
tutti, in circa 900 ci sono ancora problemi rilevanti e i rimanenti
3.000 si trovano in una situazione intermedia.
L’Agenda Digitale Ue ci indica l’obiettivo della copertura
totale entro il 2013, a prescindere della velocità minima e dalla
tecnologia. Se vogliamo realmente garantire l’accesso universale
ai servizi broadband abbiamo allora diverse opzioni: dall’Adsl
alle tecnologie radio, fino alle nuove soluzioni satellitari.
Attraverso un corretto mix di soluzioni è possibile garantire in
tempi rapidi una soluzione economica e coerente con gli obiettivi
comunitari. Poco sfidante? Forse semplicemente realistico e in
linea con quanto sta facendo un paese guida come la Germania. Il
tutto mentre costruiamo le basi per un futuro più ambizioso.